Paratie, la lettera di Maroni: «Impossibile fermarsi, ritardi colpa anche del Comune»

Ecco l’intervento integrale inviato dal presidente della Regione

Il presidente della Regione Roberto Maroni interviene in prima persona sul caso paratie. Lo fa con una lettera inviata ai giornali. Ve la proponiamo integralmente. Cosa ne pensate?

«Leggo, da qualche settimana, riaccendersi il mai sopito dibattito sulla utilità o meno dell’intervento sulle paratie del lago di Como, ed in particolare mi hanno stupito, tra le altre, le prese di posizione favorevoli ad un abbandono, incompiuto, del cantiere, per un ritorno alla situazione preesistente.

Comprendo bene, e condivido, l’insofferenza degli abitanti di Como e degli operatori economici, del turismo in particolare, riguardo ad un cantiere infinito collocato in un punto fra i più belli della città, che si trascina da anni in una sospensione dei lavori che è (non solo sembra) infinita.

Situazione di oggi ancora più acuta rispetto a quella di poco più di due anni fa, quando mi sono preso in carico l’impegno di Regione Lombardia ad assicurare al Comune di Como le risorse finanziarie necessarie per il completamento dei lavori, nel migliore dei modi possibili. Ricordo bene gli incontri, numerosi, con il Sindaco ed il suo staff, finalizzati a puntualizzare gli impegni di Regione Lombardia per consentire il più rapido avvio dei lavori. Rivendico, riguardo a questo punto, che la Regione i suoi impegni li ha tutti mantenuti, nei tempi e soprattutto nel merito, garantendo come detto la copertura finanziaria necessaria alle revisioni progettuali volute dal Sindaco Lucini, sia quelle relative alla parte idraulica che quelle relative alla parte architettonica e dell’arredo urbano.

Purtroppo, però, i cantieri non sono ancora partiti, e giustamente i cittadini si domandano il perché, ma soprattutto esigono che si faccia qualche cosa di concreto, che il cantiere riprenda vita, si concluda in un modo o nell’altro, ed il lungolago venga finalmente restituito ai cittadini ed ai visitatori.

Sul perché di questo incredibile, ingiustificabile ed insostenibile ritardo solo alcune parole. Se è vero che le procedure per gli appalti pubblici sono in Italia incredibilmente complicate (ed è in questa complicazione che spesso alligna il malaffare, perché non è rendendo la normativa ingestibile e bizantina che si risolvono i problemi, anzi!!), è peraltro chiaro che ritardi veri e propri ce ne sono stati molti, a carico di soggetti diversi, e tra questi anche il Comune di Como. Il mio auspicio è che da adesso in avanti tutte le scadenze relative al cantiere delle paratie siano osservate al secondo, senza più proroghe, slittamenti, annunci e scadenze ritrattate.

Sulla conclusione del cantiere, esiste una sola ipotesi, che è quella del suo completamento, attraverso le modalità consentite dalla legge e dal codice degli appalti, per renderlo finalmente funzionale. Non ho approvato io, tanti anni fa, questo intervento, ma l’esigenza di proteggere il centro cittadino di Como dalle ricorrenti esondazioni è tanto vera quanto sono vere le numerosissime immagini che documentano le vie cittadine ingombre di acqua e detriti. Fermare i lavori a metà non è solo un danno erariale vero e proprio (che toccherebbe a chi rifondere?), ma sarebbe la dichiarazione della sconfitta totale e definitiva delle istituzioni, delle imprese, della società, della cultura lombarda, che è la cultura del fare, non dell’abbandonare, la cultura del realizzare, non del disfare, la cultura dell’andare avanti, e non del ritirarsi.

L’insofferenza e l’irritazione dei cittadini comaschi sono perfettamente comprensibili e condivisibili, ma la medicina si chiama completamento dei lavori, non abbandono e ritirata. Noi non ci dobbiamo rassegnare, noi dobbiamo pretendere!

L’attuale fase di verifica della documentazione prodotta dal Comune da parte di ANAC è un atto previsto dalla legge, che avrà la sua conclusione confido in tempi rapidi, e che consegnerà al Comune tutti gli elementi per approvare definitivamente e rapidamente la perizia di variante, nonché per decidere sulle gare d’appalto per l’affidamento dei nuovi lavori necessari al completamento.

Ho assicurato personalmente e concretamente al Sindaco Lucini in ogni occasione tutte le risorse ed il supporto che mi ha chiesto, adesso è venuto il momento da parte sua delle decisioni che non possono essere ulteriormente rinviate. Per nessuna ragione».

Roberto Maroni

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