Pass disabili, è lotta agli abusi
«Non abbasseremo la guardia»

L’assessore ribadisce: «Le campagne di controllo proseguiranno» - Una trentina i “falsi” riconosciuti dalla polizia locale nell’ultimo biennio

Da una parte le verifiche quotidiane incrociando i dati dell’anagrafe con la banca dati della polizia locale e, dall’altra, campagne di controllo mirato. Palazzo Cernezzi ribadisce la linea dura sul fronte dei furbetti del pass disabili: falsificati, usati da parenti o amici senza l’effettiva presenza del portatore di handicap o, addirittura, appartenenti a persone defunte.

«Un anno e mezzo fa - spiega l’assessore alla Polizia locale Elena Negretti - era stato portato avanti un progetto specifico di controlli che aveva portato a buoni risultati e abbiamo intenzione di continuare su questa strada. Non solo. Continuamente vengono effettuate verifiche incrociate con l’Anagrafe, che comunica alla polizia locale eventuali decessi in modo che il nominativo del titolare del permesso e le targhe ad esse riconducibili vengano cancellati dalla banca dati. La comunicazione avviene praticamente in tempo reale».

Negretti ribadisce anche che «il Comune non può entrare nel merito dei permessi, ma ha il compito di accertarne eventuali abusi attraverso controlli serrati». Negli ultimi due anni sono stati una trentina i furbetti pizzicati dagli agenti. Si tratta di cinque automobilisti che utilizzavano contrassegni intestati a parenti scomparsi, a cui se ne sono aggiunti 16 che guidavano invece in zona a traffico limitato senza mai trasportare realmente il titolare del permesso riservato ai disabili. Infine, sempre negli ultimi due anni, i vigili con la collaborazione degli ausiliari della sosta di Csu, hanno individuato e denunciato sette “falsari”, che avevano realizzato personalmente il lasciapassare.

Le verifiche riguardano non solo la città murata, ma anche le aree di sosta a pagamento (dove i disabili possono sostare gratuitamente). Decisamente più complicato, invece, vagliare la regolarità di permessi rilasciati a non residenti in città, per i quali viene meno la lente dell’Anagrafe.n 

© RIPRODUZIONE RISERVATA