Como, pausa pranzo in servizio
Dipendenti comunali bacchettati

Il badge elettronico fa emergere anomalie. Il segretario generale Stufano scrive: «La consumazione non coincide sempre con le timbrature»

Pasti in orario di servizio? «A seguito delle verifiche sono emerse diverse situazioni anomale». Lo scrive il segretario generale del Comune Tommaso Stufano a tutti i dipendenti di Palazzo Cernezzi, in una lettera inviata ieri. Le «anomalie» riguardano la pausa pranzo, in particolare dai controlli sono emersi alcuni casi di dipendenti che hanno consumato il pasto, pagato dall’amministrazione, appunto «in orario di servizio». Come dire: risultavano presenti sul posto di lavoro ma in realtà erano al bar. Il pranzo - scrive Stufano - è stato consumato in un orario che «non coincide con le timbrature della pausa».

Di qui il richiamo, rivolto a tutti, al rispetto di quanto stabilito dal contratto: «Eventuali condotte difformi che dovessero verificarsi a partire dal 1° aprile comporteranno l’avvio di procedimento a carattere disciplinare». Un primo avviso bonario, insomma. Ma d’ora in poi ci sarà tolleranza zero.

La scoperta è avvenuta perché da poco meno di un anno i dipendenti non hanno più a disposizione i classici buoni pasto cartacei, ma devono consegnare al ristoratore il badge che normalmente utilizzano per la timbratura delle presenze: l’amministrazione riceve ogni mese un resoconto dettagliato sul numero dei pasti e sull’orario della consumazione.

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