Pazienti non Covid, mancano i posti
Decine in Pronto soccorso da giorni

Tra i quaranta e i cinquanta malati in attesa di un letto in un reparto di degenza Il personale aiuta tutti, ma è allarme. Il primario: «Facciamo il possibile»

Tutto esaurito nei reparti di degenza non Covid dell’ospedale Sant’Anna e così, da giorni, i pazienti affollano i corridoi e le stanze del pronto soccorso in attesa di un posto letto. Con tutti i problemi del caso per i malati, ovviamente, ma anche per il personale del reparto d’emergenza costretto a un lavoro straordinario.

Nella notte tra domenica e lunedì, tanto per fare un esempio, in pronto soccorso a San Fermo c’erano una quarantina di pazienti per i quali era già stato deciso il ricovero senza però che fosse possibile trovare loro un posto.

La situazione ai ieri mattina

Al mattino la coda di pazienti contava 14 persone in attesa, ma ben 57 pazienti già in trattamento attendevano i posti letto in reparto, tutti occupati. Occorre dire che i pazienti che hanno testimoniato il disagio tengono a sottolineare la gentilezza e la disponibilità del personale sanitario, che si spende senza sosta per aiutare i malati. Ma è indubbio che gli stessi sanitari dell’emergenza non hanno organico e dotazioni per curare tutti questi pazienti, oltre che a gestire le emergenze.

Il principale ospedale della provincia di Como sente ancora il carico dei pazienti ricoverati per Covid. Sono circa 170 i letti occupati da casi positivi a fronte dei 582 letti in totale a disposizione del presidio di San Fermo. Vuol dire che ancora circa il 30% dei posti è riservato alla lotta al Covid. Certo, a metà novembre erano ben oltre la metà, ma ancora oggi superata la seconda ondata e alla vigilia forse di una terza ondata, il Sant’Anna è gravato dal peso del virus. I mesi di gennaio e febbraio, peraltro, storicamente registrano il picco di accessi in pronto soccorso anche nelle annate normali, ora al Covid si sommano, riacutizzazioni, polmoniti, le patologie tipiche invernali.

Posti insufficienti

Il numero dei posti letto ospedalieri nella nostra provincia è carente, è sotto le soglie delle normative nazionali, tant’è vero che la direzione dell’Asst Lariana vorrebbe potenziare la cittadella della salute in Napoleona ristrutturando due palazzine. Ma la gestione della pandemia, posti letto a parte, implica anche la separazione dei percorsi tra “puliti” e “sporchi”, la divisione degli spazi oltre che del personale, aggravando così la situazione delle risorse già risicate.

Quanto al pronto soccorso è nato piccolo, gli spazi per l’emergenza del nuovo ospedale non sono generosi e si è più volte pensato ad un loro ridisegno. Ad oggi le postazioni “Covid free” in pronto soccorso sono 24 contro le 20 del pronto soccorso Covid. Le barelle negli spazi puliti sono 20 contro le 13 per il Covid. «Stiamo cercando di fare il possibile – spiega Roberto Pusinelli, primario del pronto soccorso del Sant’Anna - c’è la massima attenzione a soddisfare tutti i bisogni espressi dalla cittadinanza. Il Sant’Anna è hub a livello provinciale per i pazienti Covid e quindi il flusso di pazienti con questa patologia è qui indirizzato. La maggior parte dei pazienti che arrivano ora in Pronto Soccorso sono pazienti anziani e pluripatologici che necessitano di lunghe e prolungate assistenze e questo riduce il turn over dei posti letto. Abbiamo poi pazienti con traumi a seguito di incidenti stradali e sul lavoro. Due fronti aperti, quindi, che l’ospedale affronta con tutte le forze». In questi ultimi giorni comunque anche il Valduce registra un aumento degli accessi in pronto soccorso e una difficoltà nella gestione delle urgenze. Non è colpa del picco influenzale che ancora non si vede, si presentano però molti pazienti con problemi di vario genere, respiratori, polmoniti batteriche, anziani con malattie croniche che peggiorano. Sempre al Valduce anche la terapia intensiva si sta progressivamente riempiendo.
S.Bac.

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