Per la maturità aule grandi e palestre
I presidi (preoccupati) si attrezzano

Anche negli istituti comaschi ci si organizza per consentire l’esame “in presenza” - Regole ferree per tutti: obbligatorie le distanze e la misurazione della temperatura corporea

Ormai sembra proprio certo: la maturità si svolgerà in classe. Come confermato anche dal ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, a meno di colpi di scena o curve epidemiologiche particolarmente negative, oltre tremila studenti lariani torneranno in aula per l’esame di stato.

Così, le scuole cittadine si organizzano per accogliere i propri alunni. Non senza qualche preoccupazione.

«Come riporta l’ordinanza – spiega la preside del Caio Plinio Silvana Campisano – la presenza è comunque condizionata dall’epidemia e la Regione può anche decidere altrimenti. Ovviamente, ci stiamo organizzando, ma se guardiamo ai dati di oggi, non sono favorevole. Bisogna essere prudenti».

«Da un punto di vista pratico, ci stiamo attrezzando – aggiunge il collega del Volta Angelo Valtorta - Avremo tre commissioni e saranno collocate nella grand’aula, nell’aula Benzi e nell’ex palestrina. Nelle mattinate precedenti eravamo a scuola per svolgere le attività indifferibili e abbiamo fatto il sopralluogo e tutte le misurazioni necessarie con i tecnici: ci stiamo agevolmente. Se necessario, predisporremo anche la misurazione della temperatura». Il dirigente non nasconde qualche preoccupazione: «Ovviamente – precisa – l’ideale sarebbe fare l’esame in presenza. Se, da un punto di vista epidemiologico, la situazione migliorerà, è un conto. Altrimenti, se dovessero permanere paure o dubbi, sarebbe forse preferibile non rischiare e svolgerlo online. Peraltro, quest’ultima opzione è già prevista in caso il ragazzo abbia una temperatura corporea più alta di 37,5 gradi o sia in quarantena».

La Magistri ospiterà invece sei commissioni ma, essendo grande l’edificio, sarà possibile tenerle il più distanti possibile. Saranno nove le classi al Ciceri impegnate nella maturità. Ci saranno anche quattro commissioni interne più una “a scavalco” con un’altra scuola. L’istituto può contare su due sedi: in questo modo, si riuscirà a garantire più agevolmente sufficienti margini di sicurezza e distanziamento.

Il Giovio conta invece quattro ingressi separati e aule abbastanza grandi per contenere studenti e docenti. «L’esame in presenza? Mi auguro sia una scelta supportata da evidenze mediche e statistiche – commenta la preside della Da Vinci Ripamonti Gaetana Filosa - Credo sia mossa anche dall’esigenza di garantire a tutti le stesse condizioni. Nel concreto, per quanto ci riguarda, prevedo la dislocazione delle commissioni nelle diverse sedi della scuola, compresa via Magenta. Utilizzeremo gli spazi grandi, per esempio la biblioteca, e non le aule. Abbiamo la possibilità di svolgere l’esame in totale sicurezza e staremo attenti a evitare forme di contagio».

Le linee guida prevedono ingressi scaglionati, con i candidati ca scuola solo 15 minuti prima dell’orario di convocazione. Aule sanificate, mascherine per commissari e studenti, ma solo per entrare e uscire dall’istituto: durante il colloquio non saranno obbligatorie. Conterà la distanza di almeno due metri tra i professori e lo studente . Le operazioni di pulizia dovranno essere effettuate ogni giorno, ma non si tratta di sanificazione. Ciascuna commissario dovrà dichiarare di non avere sintomi, temperatura superiore a 37.5 gradi e non essere stato a contatto con persone positive (per quanto ne sappia, ovviamente).

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