Persone “fragili”, ora è allarme. Il prefetto duro: «Fare meglio»

Sicurezza «Dalle istituzioni al terzo settore, serve un coordinamento delle azioni più stretto». E ancora: «Intercettare i disagi dei cittadini che sono in situazione di preoccupante abbandono»

Poche ore dopo l’omicidio di via Giussani, il prefetto Andrea Polichetti ha convocato d’urgenza, ieri mattina negli uffici di via Volta, una riunione tecnica del tavolo di coordinamento delle forze di polizia.

Al termine della riunione la stessa prefettura ha diffuso un comunicato dando spazio a una dichiarazione di Polichetti con un invito a un «più stretto coordinamento» tra tutte le forze sul campo, come a dire che ancora non tutto torna - o che quantomeno qualcosa è mancato - sul fronte della gestione della sicurezza: «Bisogna essere consapevoli che vi è l’urgenza di mettere “a sistema” competenze plurali finalizzate alla tutela del bene-sicurezza - ha detto il prefetto -.

«Istituzioni pubbliche, terzo settore e quanti altri hanno responsabilità nel campo devono affiancarsi per conoscere e intercettare sul territorio della provincia i disagi dei cittadini»

Occorre un coordinamento delle azioni più stretto: Istituzioni pubbliche, terzo settore e quanti altri hanno responsabilità nel campo devono affiancarsi per conoscere e intercettare sul territorio della provincia i disagi di quei cittadini - italiani e stranieri - che anche per effetto della attuale sfavorevole congiuntura economica, vivono in situazione di preoccupante abbandono nei centri. Mi farò promotore attraverso la Conferenza permanente provinciale di avviare questo percorso». Qualcosa, in altre parole, non ha funzionato, senz’altro non nella gestione del trentenne arrestato per il tentato omicidio di via Giussani - un “ex giovane” con una lunga storia di tossicodipendenza alle spalle che prima di scagliarsi contro passanti a caso era stato curato al pronto soccorso del Sant’Anna, salvo poi fuggirne -, senz’altro non in quella del sottobosco neppure troppo invisibile dei senzatetto che abitano la città, contesto nel quale si colloca la violenza sessuale consumata nelle cabine di fronte a via Auguadri la scorsa settimana.

L’invito della prefettura non è inedito, e va intesto come un richiamo anche, per esempio, ai servizi sociali dei Comuni, alle reti territoriali di assistenza afferenti al terzo settore, alle autorità sanitarie, oltre che ovviamente alle forze dell’ordine.

Rafforzare i servizi

Ieri, con il prefetto, c’erano il questore Leonardo Biagioli, il colonnello Ciro Trentin, comandante provinciale dell’Arma, il colonnello comandante della guardia di finanza Giuseppe Coppola. Si è convenuto - stante sempre il medesimo comunicato - sulla necessità di mettere a punto «una ulteriore iniziativa di rafforzamento dei servizi di vigilanza e prevenzione dei reati da parte delle Forze di polizia che interesserà nei prossimi giorni non soltanto il Comune Capoluogo ma l’intero territorio provinciale. Il potenziamento dei servizi di pattugliamento, che saranno organizzati secondo la efficace modalità del controllo coordinato del territorio, si aggiunge ai servizi di controllo già disposti in via straordinaria a seguito dell’aumento della presenza di turisti nell’attuale periodo estivo e in particolare per la festa di Ferragosto». Anche in città - senza facili allarmismi - la percezione diffusa è quella di una certa insicurezza, quantomeno in alcune ore della sera e in alcune zone, quali per esempio le vie del centro storico, spazi che il tramonto desertifica (con la sola eccezione delle piazze Volta e Mazzini, i salotti della movida).

Il senso di insicurezza

Mercoledì sera, per fare un esempio, due ragazze che percorrevano via Vittorio Emanuele attorno alle 23.30, sono state verbalmente aggredite da un uomo - un cittadino italiano - in evidente stato di alterazione, che dopo aver mormorato al loro indirizzo qualche parola incomprensibile ha lanciato un coltello - un coltello da tavola - , per fortuna senza colpirle. Le ragazze sono state brave a chiamare subito la polizia che è arrivata in un attimo, individuando e denunciando il soggetto. Nulla di grave, ma la dimostrazione di come in questa lunga e bollente estate, la città non sempre abbia dato la sensazione di essere davvero così sicura.

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