Picchiarono il senzatetto
Ora un anno di volontariato

Tre giovanissimi davanti al giudice per un episodio del 2019 - All’epoca erano minorenni: le ragioni di quel pestaggio mai chiarite

Era venerdì 30 agosto 2019. Un clochard, che si trovava nei pressi dei Portici Plinio a chiedere l’elemosina, venne avvicinato da un gruppo numeroso di ragazzi giovanissimi, tra cui almeno tre minorenni. Oggi, ad anni di distanza, non è ancora ben chiaro come andarono le cose e quale fu l’antefatto del diverbio che divampò. C’è chi parlò, in quei giorni, di un precedente insulto del senza tetto verso i ragazzi, chi di un caffè bollente rovesciato, chi della presenza sul posto di un coltello (mai verificata).

L’unica cosa certa è che quel clochard venne accerchiato e picchiato selvaggiamente da più persone, tutte giovanissime, che lo colpirono con calci e pugni rendendo necessario il trasporto in ospedale in condizioni serie. La vittima del barbaro pestaggio fu dimessa con una prognosi di 30 giorni.

Da quell’episodio di cronaca nacquero le indagini che hanno poi portato ad identificare – in un gruppo di ragazzi che sfiorava le quindici unità – tre minori, due di 17 anni e uno di 16 (all’epoca dei fatti), residenti a Como (in due) e a Vittuone, in provincia di Milano. Nomi che furono segnalati alla Procura dei Minori di Milano che ha poi portato i ragazzi davanti al giudice con l’ipotesi di reato di lesioni aggravate ai danni del clochard.

I tre ragazzi si sono così ritrovati nelle scorse ore davanti ad un giudice, assistiti dagli avvocati Francesca Binaghi e Valentina Campisani. Magistrato che ha accolto la richiesta di messa alla prova per tutti e tre – nel frattempo diventati maggiorenni – per la durata di un anno. Saranno a disposizione dei servizi sociali dei comuni e svolgeranno attività di volontariato.

La messa alla prova prevede la sospensione del processo in corso. A metà del periodo concesso, verrà fatta una prima valutazione di verifica sull’andamento delle attività, sorta di controllo che verrà poi replicato alla fine dell’anno. Se l’esito dovesse essere positivo il reato verrà dichiarato estinto con una apposita sentenza. Se non dovesse essere positivo, si proseguirà con il procedimento per le lesioni aggravate.

Come detto, non era mai stato chiarito del tutto il motivo dell’aggressione, o quantomeno le versioni date dai ragazzi erano distanti l’una dall’altra. Il clochard, che stava chiedendo l’elemosina, era stato accerchiato e picchiato davanti al Portici Plinio. Tra gli identificati ci furono i tre minorenni, tra cui una ragazza di Como. Gli altri due erano rispettivamente di Como e di Vittuone. Sentiti dagli inquirenti, cercarono di ridimensionale il loro ruolo in seno al gruppo e all’aggressione. Posizione che non ha gli comunque evitato di finire di fronte al giudice.

La ragazza, che all’epoca dei fatti aveva 16 anni, ha dovuto discutere anche di una resistenza a pubblico ufficiale – oltre che delle lesioni – perché, intercettata dalla polizia in piazza del Duomo (in un episodio diverso rispetto al pestaggio al clochard) aveva reagito contro gli agenti.

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