«Più bus per salvare Como»
Mobilità, piano delle minoranze

La proposta di Civitas, Democratici, Svolta Civica e 5 Stelle - «Lo schema attuale del trasporto pubblico non risponde alle esigenze»

Rivedere l’intero sistema dei trasporti urbano ed extraurbano per incentivare i comaschi ad abbandonare l’auto e a servirsi dei mezzi pubblici: è l’obiettivo che si pongono le minoranze che hanno depositato una delibera di indirizzo per il trasporto pubblico locale, firmata dai consiglieri di Civitas Progetto Città, Partito Democratico, Svolta Civica e Movimento 5 Stelle.

L’iniziativa, presentata ieri alla stampa, nasce dalla constatazione che «l’Agenzia per il trasporto pubblico locale non prevede modifiche sostanziali al servizio di area urbana di Como».

«Una risposta insufficiente alle esigenze di mobilità dei comaschi e un immobilismo di fronte al quale non si può rimanere indifferenti, in una città soffocata dal traffico come la nostra» dice Bruno Magatti.

«L’ultimo appalto in materia di trasporti risale ai primi anni 2000, dopo vent’anni non possono valere le stesse condizioni, né tantomeno possiamo pensare di andare avanti altri vent’anni con questo tipo di servizio». Un ammodernamento necessario, per incentivare la mobilità alternativa: «Minibus elettrici per la città, abbandono del gasolio, passaggio a quelli ibridi per le tratte extraurbane, mezzi attrezzati per accogliere persone con problemi di mobilità e facilitazioni per i non vedenti, possibilità di caricare carrozzine, biciclette e monopattini, per incentivare la mobilità alternativa, tariffe vantaggiose e proporzionali alla lunghezza del viaggio, metodi di pagamento che sfruttino quanto offrono le tecnologie caricate sui nostri smartphone». «Diciamo no al puro mantenimento dello “statu quo” del servizio, dobbiamo fare in modo che cresca l’utilizzo dei mezzi pubblici» aggiunge Stefano Fanetti, Partito Democratico. «Lo schema attuale di trasporto pubblico è obsoleto, non risponde più alle esigenze della città e dei cittadini».

«Che sia l’opposizione a farsi carico di dare indirizzi importanti sul trasporto pubblico, è indicativo di una latitanza di chi amministra - è la considerazione di Vittorio Nessi, Svolta Civica - La stessa latitanza che ha portato la città a precare due anni (e danari pubblico) per rifare un piano del traffico sostanzialmente simile a quello adottato dalla giunta precedente».

Un argomento che tocca un altro tema, quello della pista ciclabile, il cui progetto già bell’e pronto, ricorda Patrizia Lissi, Pd, è stato mandato in soffitta.

Fabio Aleotti, M5S, invita a «fare di più: oggi pensare a una mobilità sostenibile non è più sufficiente. Siamo in estremo ritardo e bisogna agire, l’ambiente non ha più capacità di autorigenerarsi sopperendo ai nostri disastri».

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