Polizia, a Como arrivano i taser
«Solo per chi lavora in strada»

Anche Como avrà il taser. Ovvero, più semplicemente, la pistola ad impulsi elettrici che serve per immobilizzare le persone pericolose su cui le forze di polizia stanno intervenendo

Como

Anche Como avrà il taser. Ovvero, più semplicemente, la pistola ad impulsi elettrici che serve per immobilizzare le persone pericolose su cui le forze di polizia stanno intervenendo. L’annuncio della dotazione e dell’inizio dell’attività con il taser è stato dato ieri mattina dal sottosegretario all’Interno Nicola Molteni .

L’imminenza dell’introduzione della pistola ad impulsi elettrica era nota. Gli agenti di polizia e i carabinieri del Radiomobile stavano da tempo seguendo dei corsi sul loro utilizzo. Le parole del sottosegretario hanno confermato la data di inizio dell’attività che sarà appunto lunedì.

Il territorio individuato per il suo utilizzo non è comprensivo di tutta la provincia, bensì solo il Comune capoluogo. In strada, da quanto è stato possibile apprendere, il taser sarà usato all’inizio da volanti, polizia stradale, polizia di frontiera e anche dalla Polfer, mentre non dovrebbero iniziare già da lunedì i militari del Radiomobile dei carabinieri.

La pistola elettrica sarà collocata nel cinturone degli agenti e dei militari dalla parte opposta di dove si trova la pistola. I corsi, che polizia e carabinieri hanno frequentato, sono durati tre mesi. La pistola elettrica non potrà ovviamente essere utilizzata sempre, ma solo nel caso in cui il soggetto pericoloso su cui si sta intervenendo sia armato con un’arma bianca o comunque in caso di quella che viene definita “somma emergenza” oppure di “legittimo ricorso alla forza”. A pieno regime, il taser verrà messo nelle mani degli agenti di polizia e dei militari dei carabinieri e dalla guardia di finanza che operano in strada, dove la situazione può diventare critica ma magari non al punto poter estrarre un’arma da fuoco.

Como vedrà dunque i primi taser lunedì, al pari di Begamo, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Monza, Pavia e Varese. Erano già in funzione le pistole elettriche a Milano, Brescia e Sondrio.

«Con questo ulteriore passaggio – ha commentato Molteni - gli operatori di pubblica sicurezza dei dodici comuni capoluogo di provincia della Lombardia potranno contare su uno strumento in più per difendere la propria incolumità e quella dei cittadini». L’arma è riservata «agli operatori di pubblica sicurezza che si occupano di prevenzione e controllo del territorio, coloro che sono in prima linea, ogni giorno, per tutelare la sicurezza dei cittadini».

Uno strumento che è stato sperimentato a lungo e che è considerato «non letale».

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