«Positivi a scuola,
l’Ats non ci avvisa»

Como, primi casi dopo la ripresa in presenza. Il preside denuncia: «Sono i genitori a riferirci del tampone». Giovio, prof contagiata ma nessuna comunicazione dall’ex Asl

«Ats? Non dà segni di vita». Il commento, proveniente da diversi istituti comaschi, dà il quadro della situazione: a pochi giorni dalla ripresa in presenza per il 50% degli studenti delle superiori, il sistema di tracciamento sembra già inceppato.

Negli istituti lariani, infatti, stanno giungendo le segnalazioni di studenti positivi o in attesa di esito del tampone da parte delle famiglie, mentre le comunicazioni di Ats Insubria tardano ad arrivare o non arrivano proprio. «Al momento – commenta per esempio Roberto Peverelli, preside del Setificio – non abbiamo ancora ricevuto nessuna informazione ufficiale dall’Agenzia di tutela della salute, però sappiamo dai genitori che ci sono ragazzi con sintomi compatibili col Covid e che attendono il risultato del test, e almeno un caso di una ragazza positiva».

In questi casi, precauzionalmente, la scuola opta per la didattica a distanza per l’intera classe. «L’impressione – aggiunge il dirigente – è che il meccanismo, dopo le difficoltà di settembre, non si sia ancora rimesso in piedi. Per esempio, è arrivata l’informazione della positività di un nostro dipendente 12 giorni in ritardo».

Problemi registrati, per esempio, anche al Giovio: nei giorni scorsi, la positività di un docente non è stata nemmeno comunicata. La situazione, in prospettiva, non fa ben sperare, sebbene, rispetto a ottobre, il conto dei positivi sia contenuto. Il riscontro è lo stesso alle materne, elementari e medie cittadine. «In particolare – spiega la preside dell’istituto comprensivo Como Albate Chiara Vitale – l’infanzia sta tenendo bene. Mi dicono esserci anche più presenze rispetto agli scorsi anni e i bimbi stanno benissimo, senza tosse o naso da pulire, di solito all’ordine del giorno. Stanno tenendo bene anche le elementari: abbiamo avuto qualche caso in più alle medie, ma in questo momento ci siamo tutti». Secondo la dirigente, accanto all’impegno di docenti e collaboratori scolastici, le famiglie stanno dimostrando senso di responsabilità.

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