Pranzi gratis al ristorante
e si evitavano le multe
Chiesto il processo per due

Como, la Procura conferma le accuse di corruzione

Como

Ha risposto a tutte le domande degli inquirenti, cercando di fornire la sua lettura di quei pranzi comodamente seduto al “Vecchio borgo” di piazza Matteotti. E ha spiegato che no, mai ha accettato un pasto gratis in cambio della rassicurazione di non dare multe alle auto di dipendenti e ospiti del locale. Ma le sue risposte non sembrano aver convinto la Procura, che ha confermato l’intero impianto accusatorio e chiesto il processo per un ex ausiliario della sosta di Como e per un ex dipendente del locale stesso.

L’inchiesta

Finirà davanti al giudice delle udienze preliminari il fascicolo in cui un ex dipendente della Como Servizi Urbani, società partecipata al 100% dal Comune cittadino, è accusato di corruzione. A rischiare il processo sono Fausto Facibene, 66 anni ex ausiliario della sosta, e Sameh Etman, 37 anni, egiziano fino a un anno fa e capo sala del ristorante gestito dalla Funny Group (società del tutto estranea alle contestazioni).

L’indagine era nata tra la fine dell’inverno e la primavera di due anni fa, su impulso dei datori di lavoro dell’ausiliario. Era stata la Csu a segnalare agli agenti Unità Operativa Sicurezza Urbana della polizia locale alcuni episodi sospetti a carico del proprio dipendente. I vigili avevano così iniziato a monitorare la zona e in poche settimane raccolto diversi elementi quantomeno curiosi a carico dell’ausiliario incaricato di far rispettare il pagamento della sosta nei posti blu.

Per avere conferma dei loro sospetti, i vigili avevano sentito, fin da subito, alcuni turisti ospiti del b&b il Vecchio Borgo le cui auto erano state risparmiate dalla multa, pur non esibendo il biglietto del parcometro: «Al check in - la risposta - ci hanno detto che non c’era bisogno di pagare i posti blu perché i vigili non avrebbero sanzionato».

Da qui la decisione di piazzare una telecamera su piazza Matteotti, che ha immortalato quello che una testimone ha chiamato «il teatrino messo su» per dare una parvenza di legalità al passaggio dell’ausiliare della sosta. In alcuni casi Facibene avrebbe finto di multare la Bmw di Etman solo per giustificare la multa, vera, appena data all’auto accanto.

Al tavolo senza pagare il conto

Come contropartita, l’ausiliario della sosta avrebbe potuto contare su pranzi gratis all’interno del ristorante, anche questi ripresi e fotografati dagli agenti in borghese, che si erano finti clienti per raccogliere le prove contro l’uomo.

Come detto Facibene si è fatto interrogare, senza però riuscire a convincere la Procura ad archiviare le accuse a suo carico. Il fascicolo passa ora al giudice delle udienze preliminari per valutare la richiesta di rinvio a giudizio dei due indagati.
P.Mor.

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