Presi con pistole e 200mila euro
Due autisti di pullman nei guai

I soldi e due revolver nascosti nel vano della macchina per il caffè

Como

Due revolver carichi e con tanto di munizioni al seguito e un tesoretto da 200mila euro tutto in contanti (compresi 20mila franchi svizzeri). È ciò che i finanzieri del gruppo di Ponte Chiasso hanno sequestrato mercoledì pomeriggio a bordo di un pullman proveniente dalla Germania e diretto verso la Svizzera. Sotto accusa, per una volta, non già i passeggeri (una decina in tutto, quelli che si trovavano a bordo al momento del controllo), risultati del tutto estranei alla presenza di soldi e armi, quando i due autisti dipendenti della società serba che gestisce il servizio di trasporto.

Il pullman era stato fermato per i soliti controlli di routine da parte delle fiamme gialle al valico autostradale di Brogeda.

Controlli ai bagagli presenti all’interno della stiva, ma anche ai vani che all’interno del bus avrebbero potuto nascondere materiale illecito. È così che i finanzieri sono arrivati a farsi aprire il mobiletto - chiuso a chiave - che si trova sotto la macchina per il caffè a bordo del pullman e nel quale sono conservate le scorte per il caffè, i bicchierini, lo zucchero.

Accanto a tutto ciò i militari della Guardia di finanza del gruppo di Ponte Chiasso hanno anche trovato due revolver, di provenienza estera, con regolare matricola (quindi non si tratta di armi clandestine, che avrebbero fatto scattare l’arresto), e duecentomila euro tutti in contanti.

L’autista che ha fisicamente aperto, con la chiave in suo possesso, il mobiletto dov’erano nascoste pistole e contanti ha immediatamente puntato il dito contro il collega, sostenendo che lui non era a conoscenza del contenuto e che si tratta di merce riconducibile all’altro autista. Il quale, neanche a dirlo, ha negato ogni cosa.

La Procura ha deciso di iscrivere entrambi gli autisti (due cittadini serbi di 35 e di 38 anni, residenti nella cittadina di Novi Pazar nell’entroterra Serbo al confine con il Kosovo e con il Montenegro) nel registro degli indagati e ha ovviamente sequestrato sia il denaro che le due pistole. Ora il fascicolo è nelle mani del giudice delle indagini preliminari, il quale è chiamato nei prossimi giorni a decidere sulla convalida del sequestro.

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