Profughi in Borgovico
«Irregolarità nel centro»

Ispezione all’ex caserma Contestazioni su bagni, cucina e sovraffollamento delle camere I gestori: «Per 30 persone 500 metri»

Como

Sopralluogo dell’Ats (l’ex Asl) nel centro profughi attivato in via Borgovico, all’ex caserma dei carabinieri, gestito da Fondazione Somaschi. Sono emerse alcune irregolarità «di natura strutturale-impiantistica e organizzativa», di qui la segnalazione al Comune (deputato alla tutela della salute pubblica), alla Provincia (proprietaria dell’immobile), alla Prefettura e agli stessi Somaschi. In una nota l’Ats parla di «carenze sotto il profilo igienico sanitario» e spiega di aver «fornito le indicazioni» al fine dell’adozione di provvedimenti necessari «a garanzia della salute degli ospiti e degli operatori» e «per un’efficace prevenzione di eventuali patologie trasmissibili».

Nulla di drammatico, come avrebbero confermato gli stessi esperti dell’Ats alla prefettura. Ma una serie di lacune da colmare. In particolare, il rapporto sottolinea il sovraffollamento di alcune camere, al terzo e al quarto piano dell’edificio (sulla destra guardando l’ingresso dell’ex caserma), la presenza di un lavabo e un wc inutilizzabili (al pari di una doccia, con «pareti grezze»). Si parla poi di una cucina «in condizioni igienico-sanitarie carenti» e di alcuni locali (cucina, dispensa e servizi) con pareti scrostate e distacco di intonaco.

I posti letto disponibili nella struttura sono 36. «In media ci sono trenta persone e abbiamo 500 metri quadrati - spiega il coordinatore della Fondazione, Valerio Pedroni - Il rapporto tra persone e metri quadrati è assolutamente rispettato, non so come si possa parlare di sovraffollamento».

Il servizio completo nell’edizione de La Provincia in edicola venerdì 1 luglio

© RIPRODUZIONE RISERVATA