Provocò il fallimento del Como
Due anni all’ex presidente Porro

Patteggiano tutti gli ex amministratori della società

È andato tutto come previsto: ieri mattina il giudice per l'udienza preliminare Carlo Cecchetti ha dato lettura della sentenza di patteggiamento che chiude così la vicenda processuale relativa al crac del Calcio Como. Ma non è finita qui: il giudice ha contestualmente rinviato a giudizio due commercialisti, fissando la data del processo al 14 ottobre.

I termini dei patteggiamenti erano stati concordati dalle parti con il pm Pasquale Addesso, titolare dell’indagine per bancarotta fraudolenta (più altri reati di natura fiscale), che aveva portato alla sbarra i vertici della squadra di calcio dichiarata fallita nel 2017.

L’ex presidente Pietro Porro patteggia 2 anni, dopo avere rinunciato a 240mila euro di crediti e aver depositato un assegno circolare da 400mila euro. «Patteggiamento non perché mancassero elementi difensivi, - ha commentato il suo difensore, avvocato Alessandro Viglione - ma perché Porro vuole lasciarsi alle spalle una vicenda che lo ha scosso sotto il profilo personale, e che ha strascichi di natura economica significativi. Ora vuole rituffarsi nel lavoro e dedicarsi in via esclusiva alla sua attività imprenditoriale». E patteggia pure Flavio Foti, l’ex vice presidente: un anno e mezzo, dopo avere risarcito 340mila euro come rinuncia a crediti privilegiati, e versato 20mila euro più altri 150mila in “contanti”. Anche in questo caso il suo legale, avvocato Simone Gatto, parla di patteggiamento in termini di necessità, ricorrendo ad una metafora calcistica: «Il processo è come una partita di calcio - dice - Se gli altri si ritirano nella spogliatoio e decidono di non affrontare la partita, tu non puoi giocare da solo». Stefano Roda, ex presidente di S3C (società proprietaria del 99% del Como), patteggia 1 anno e 8 mesi con contestuale risarcimento di 90mila euro oltre alla rinuncia di un credito non privilegiato.

Un anno e 4 mesi per Fabio Bruni, ex consigliere del Como, che paga 30mila euro più 40mila in cambiali e la rinuncia di 10mila euro di crediti privilegiati. Infine Franco Pagani, sindaco unico di S3C, patteggia un anno.

A giudizio, per reati di natura fiscale, andranno invece i due commercialisti Fabrizio Milesi e Giovanni Puntello, (accusati di reati di natura fiscale) che in sede di udienza preliminare avevano chiesto il non luogo a procedere.

Il primo dovrà rispondere per avere avallato da parte di S3C l’emissione di false fatturazioni, il secondo per averle contabilizzate nel bilancio del Calcio Como. «Ci difendiamo, siamo convinti di ribaltare le accuse» ha dichiarato il difensore di Puntello, avvocato Andrea Bianchi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA