Quarantene, Ats non comunica nulla
Nuove regole e scuole nel caos

Cambiano le regole ma le autorità sanitarie non hanno informato i presidi - Che nel weekend hanno avvisato famiglie e genitori - Polemici i dirigenti: «Costretti a lavorare di domenica»

«Sembrava dovessero inviare una circolare esplicativa domenica pomeriggio o lunedì mattina…Invece non è arrivato nulla e abbiamo fatto da soli». Ancora una volta, le scuole hanno dovuto muoversi in anticipo, senza aver ricevuto nessuna indicazione da parte di Ats Insubria. Così, ieri, con l’entrata in vigore delle nuove regole sulla quarantena e sulla didattica a distanza, gli istituti lariani si sono dovuti arrangiare.

Peraltro, essendo retroattive, le norme hanno, di fatto, riportato in aula tutti gli studenti vaccinati o guariti delle elementari, delle medie e delle superiori. Così, nel weekend, i presidi hanno avvisato i genitori affinché i figli potessero tornare in classe.

«Mi sono mossa senza aspettare Ats – spiega la dirigente dell’istituto comprensivo Como Rebbio Daniela De Fazio –. Io e le mie colleghe abbiamo passato il fine settimana a scrivere circolari e a leggere i decreti. Di fatto, non abbiamo più il diritto d’avere la domenica libera. Peraltro, con le disposizioni in vigore l’Agenzia di tutela della salute si sfila, lasciando in capo quasi tutti i compiti a noi».

Nel pomeriggio di domenica, il provveditorato ha fornito alle scuole le tabelle riassuntive contenenti le nuove regole da adottare. «Alle materne e alle elementari – aggiunge De Fazio – il virus sta correndo ancora veloce, almeno questo dicono i dati nazionali. Eppure si è deciso di tenere gli studenti in aula anche con diversi contagi. In questo modo, non c’è neppure nessuna tutela per la salute dei docenti, nel silenzio totale dei sindacati».

Un altro elemento molto discusso è la validità del tampone rapido fai da te come strumento di controllo: il timore è che non tutte le famiglie, anche in presenza di un risultato positivo, lo segnalino all’istituto o decidano di tenere il figlio a casa da scuola, soprattutto se asintomatico.

«Confermo – aggiunge la preside dell’istituto comprensivo Como Centro Valentina Grohovaz – non abbiamo ricevuto nulla da Ats. Il primo giorno è proceduto senza incidenti: i decreti pubblicati il sabato ci mettono un po’ nei guai, ma siamo comunque riusciti ad avvisare subito le famiglie che si sono tranquillizzate. Ora speriamo davvero di ricevere, prima o poi, qualche indicazione da Ats sulle nuove segnalazioni». Con le nuove regole, infatti, all’asilo tutti andranno in dad a partire dal quinto caso in una classe, mentre alle elementari è costretto a cinque giorni di quarantena e a seguire le lezioni da casa solo chi non è vaccinato (sempre con cinque positivi in una sezione). Alle medie e alle superiori le disposizioni partono dal secondo caso: pure in questi due ordini di scuola, saranno costretti alla quarantena e alla dad di cinque giorni i non vaccinati.

Per verificare chi si è sottoposto alla somministrazione o meno, e quindi il diritto a rientrare in aula, per le classi poste in sorveglianza diversi istituti hanno deciso di chiedere alle famiglie di dare ai bambini il green pass il giorno del rientro a lezione.

La domanda che si fanno molte scuole è se col cambiare delle regole sia modificata anche la modalità di segnalazione dei casi.

«Sono rientrate due classi – commenta la preside dell’istituto comprensivo Como Lago Giusi Porro –. Ho avvisato i genitori sabato. Ats? Sembrava dovessero arrivare le nuove disposizione, ma in realtà nulla».

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