Quattro giorni di esondazione del lago
Il conto: 10mila euro solo di passerelle

Il Comune ha speso in tutto 12.200 euro per i quattro giorni di piena

L’esondazione in piazza Cavour è un problema sempre meno presente (le previsioni meteo hanno agevolato la gestione del livello del lago) ma quando capita sono dolori. Già perché sono bastati quattro giorni di piena per creare notevole disagio a residenti e commercianti e al traffico. A ciò si aggiunge il conto arrivato in Comune pari a 12.200 euro. I soldi sono stati spesi per la pulizia del lungolago dai liquami fognari che hanno invaso la strada la sera del 16 giugno (1200 euro), il resto se ne è andato per la posa delle passerelle installate per consentire lo spostamento dei pedoni.

Anche quest’anno il lago in piazza è stato accompagnato dalle polemiche. Si poteva evitare? L’apertura delle dighe di Olginate è stata tardiva? Gli interrogativi, da sempre, sono gli stessi e in effetti, soprattutto stavolta, il Consorzio dell’Adda è tornato sul banco degli imputati con l’accusa di avere artificiosamente tenuto alto il livello del lago fino a tredici ore prima dell’esondazione.

«Abbiamo rispettato le procedure - chiarì a suo tempo la direzione del Consorzio - e una piena di quella portata era inaspettata fino praticamente al giorno stesso. Noi abbiamo aperto tutto quando il livello era a 102 centimetri sopra lo zero. Nell’arco di alcune ore è salito a 124. Anche le previsioni meteo non sono state precise: una decina di giorni fa, ad esempio, annunciavano temporali nel fine settimana in Valtellina, poi in realtà non è caduta una goccia d’acqua, mentre ha piovuto in pianura. Noi dobbiamo tutelare Como, ma dobbiamo anche avere presenti le necessità delle scorte d’acqua».

Il Consorzio dell’Adda, è stato istituito nel 1943 per la costruzione, la manutenzione e la gestione dell’opera regolatrice del lago di Como. I canoni che garantiscono il funzionamento della struttura sono versati solo dagli utenti.

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