Quei lunghi viaggi in auto per la cocaina: gli spacciatori dei “vip” oggi dal giudice

L’indagine Secondo le accuse la moglie di Zabzuni viaggiava molto lamentandosi dei compensi. Oggi gli interrogatori

Secondo gli agenti della squadra Mobile di Como, era l’uomo a guidare l’impresa di famiglia, dedita – stando all’ipotesi accusatoria – allo spaccio di sostanze stupefacenti, per la precisione cocaina.Stilian Zabzuni, albanese di 53 anni detto “Gentile”, era quello cui viene attribuito il «ruolo direttivo», mentre alla moglie (Monica Comi, 40 anni) spettava un ruolo «esecutivo». E che ruolo, visto che nei monitoraggi compiuti dagli agenti la donna viene controllata in viaggi di lavoro assai lunghi, in un caso addirittura partito da Como (nel mese di marzo del 2021) per raggiungere Schio in provincia di Vicenza e poi ripartire di nuovo per Asti, città distante 400 chilometri dalla prima per fare rientro infine a casa.

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La moglie si lamentava anche, per questi continui spostamenti, che le fruttavano solo una piccola percentuale. Ma alla fine eseguiva lo stesso i compiti assegnati. Contro la coppia, ritenuta responsabile di una ampissima attività di spaccio di cocaina in centro città, con la base operativa in viale Lecco, ci sono – secondo quanto ritenuto dal giudice delle indagini preliminari che ha firmato l’ordinanza, Carlo Cecchetti - «numerosi e gravi indizi» di colpevolezza. Sempre secondo il gip, il marito era quello che si era assunto il controllo dell’attività di spaccio, gestendo anche i contatti con i fornitori. Era lui a dire alla moglie quando e dove doveva andare per portare o ritirare la merce, il tutto in un «clima di subordinazione» da parte della moglie. Che al massimo rispondeva piccata, ma poi eseguiva i comandi.

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Questa è, almeno, la ricostruzione fatta dalla squadra Mobile, avallata dal pubblico ministero Giuseppe Rose che ha chiesto al gip l’ordinanza. Ma ora anche gli arrestati avranno l’occasione di fornire la loro versione dei fatti, rispondendo punto su punto a quanto viene loro contestato. L’interrogatorio è infatti fissato per la giornata di oggi, proprio di fronte al gip Cecchetti firmatario del provvedimento restrittivo. L’indagine, che tanto clamore ha suscitato in città questa settimana, arriva da un lavoro durato un anno, dal marzo del 2021 allo stesso mese del 2022, con la squadra Mobile impegnata a monitorare quello che avveniva attorno a quella casa di viale Lecco dove la gente entrava e usciva in continuazione per comprare cocaina. Personaggi anche noti in città, finiti nell’ampio giro degli acquirenti che erano davvero numerosi.

Le accuse parlano ovviamente di spaccio e non solo in centro, ma anche in altre città del Nord Italia dove marito e moglie riuscivano a piazzare la propria polvere bianca.

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