Rabbia e paura dopo la violenza
«Anni di degrado, nessuno fa nulla»

Decine di lettere, denunce ed esposti non sono bastate ad accendere i riflettori - I residenti: «Bivacchi di senzatetto sotto le nostre case, ma al Comune non interessa»

Como

Lettere, telefonate, mail, esposti, querele, denunce, “pec” e di nuovo telefonate e di nuovo lettere.

Sono mesi (anni?) che i residenti dell’isolato compreso tra le vie Mentana, Giulio Cesare, Morazzone e Aldo Moro, chiedono che qualcuno si occupi anche di loro e delle difficoltà che derivano dalla coabitazione forzata con gli stranieri senza tetto che in questa zona hanno piantato le tende, e lo hanno fatto a decine, e non solo in senso figurato.

Ad accendere i riflettori su questa zona della città - ad altissima densità residenziale - ha contribuito l’episodio dell’altra sera, la violenza sessuale subita contro la recinzione del posteggio dell’Ippocastano da una donna di 47 anni, violentata da uno straniero clandestino di 31, arrestato in flagranza dalla polizia.

«È una vita che chiediamo al Comune e alle istituzioni di darci una mano», denuncia un pensionato che abita qui, chiedendo di non essere citato per evitare altri guai in aggiunta a quelli con i quali le circostanze lo obbligano a confrontarsi ogni giorno.

«Tra piazza della Tessitrice, dove ha sede una frequentatissima sala scommesse, e il posteggio sul retro dell’area di servizio Agip, in via Moro, non c’è sera, notte o giorno in cui a decine non si diano appuntamento, urlando sotto le nostre case, disturbando, soprattutto sporcando e minacciando l’incolumità di chi passa a piedi o in bicicletta...». La situazione avrebbe subito una ulteriore involuzione dallo scorso agosto, da quando cioè scadde il contratto per la gestione del piccolo posteggio ricavato tra le palazzine e il distributore Agip, fino ad allora gestito proprio dai titolari dell’area di servizio (per il tramite di Eni, titolare di una concessione trentennale). Con il venir meno di quel contratto, ancora non rinnovato (e conoscendo i tempi della pubblica amministrazione destinato a restare tale ancora a lungo), anche il parcheggio è diventato terra di conquista. Le auto hanno ceduto il passo ai bivacchi.

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