Ricoveri inutili, l’esperto
«Il problema esiste,
servono più controlli»

Il direttore dell’Agenzia che ha curato lo studio: «Verifiche sulle cartelle per segnalare possibili anomalie. In alcuni casi non serve la degenza, basta l’ambulatorio»

«Il problema dei ricoveri potenzialmente inutili esiste. Ci è sembrato doveroso indicare in un documento ufficiale quali sono le aree da tenere maggiormente sotto osservazione». Parole di Mauro Agnello, direttore dell’Agenzia di controllo del sistema sociosanitario lombardo, autore di un dossier che - come riportato ieri - accende un faro sul tema delle degenze non necessarie. Nel territorio di Como e Varese (Ats Insubria) potrebbe essere inutile il 51% dei ricoveri per malattie endocrine (problemi alla tiroide, diabete), il 31% in Dermatologia e Gastroenterologia, il 23% in Neurologia, il 22% in Pneumologia.

«Parliamo di ricoveri programmati di area medica - spiega Agnello - Il documento è stato fatto per sottolineare che è necessario potenziare i controlli, che già esistono, in alcuni settori specifici. Abbiamo analizzato le cartelle cliniche e quello che diciamo, in parole semplici, è che una parte delle prestazioni erogate in regime di ricovero potrebbe essere fatta in ambulatorio o in day hospital. Dev’essere chiaro, qui non parliamo di prestazioni inutili (tema peraltro finito spesso alla ribalta, complice la cosiddetta medicina difensiva, ndr) ma che dovrebbero essere erogate in regimi assistenziali diversi rispetto al ricovero. Lo stesso ministero della Salute ha detto che ci sono 108 drg (prestazioni rimborsate dal sistema sanitario nazionale) potenzialmente inappropriati. Non significa che tutti e 108 lo siano ma che sono punti da approfondire».

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