Riscaldamento, le scuole bocciate
Si salva soltanto un istituto su 5

Ogni anno c’è il rischio di non pagare la fornitura di combustibili con una spesa di 3,5 milioni. Se gli edifici fossero “eco”, si risparmierebbe il 30%

Se le scuole fossero “eco” risparmieremmo il 30% sui riscaldamenti. E invece quattro istituti su cinque avrebbero bisogno di manutenzioni ai caloriferi.

Da quando la Provincia ha il bilancio in bilico ogni anno c’è il rischio di non riuscire a pagare la fornitura per il riscaldamento delle scuole superiori, una spesa che si aggira intorno ai 3 milioni e mezzo di euro, con variazioni in base alle temperature stagionali. Leggendo però i dati sull’edilizia scolastica pubblicati dal ministero, la cui prima fonte sono gli stessi istituti e l’ente provinciale, risulta chiaro che sarebbero necessari investimenti sul capitolo, anche per abbattere consumi e spese.

«Con interventi mirati in ogni scuola - riflette Paolo Cairoli, funzionario della Provincia che da anni si occupa di impianti di riscaldamento - risparmieremmo anche il 30% dei circa 3 milioni e mezzo che spendiamo adesso all’anno per scaldare 88 scuole in tutto il territorio. Forse anche di più, potessimo rifare anche i cappotti».

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