Ristorante della Canottieri: «Chi monta la polemica fa il male dell’associazione»

Guerra tra soci Interviene anche la responsabile del ristorante al centro della disputa: «L’indegna gazzarra ci danneggia».

L’amministratrice del nuovo ristorante interno alla storica associazione sportiva comasca parla della guerra in corso tra alcuni soci e il direttivo, guerra che riguarda le condizioni d’uso della sala pranzo. Un gruppo di associati ritiene infatti che al nuovo ristorante siano stati concessi troppi spazi e troppe aperture verso i clienti esterni, mentre prima, ufficialmente, era ad uso esclusivo dei membri della società.

«Questa polemica è estranea alla quasi totalità degli associati della Canottieri Lario – spiega Veruska Vermi, titolare della Pr Milano – che frequentano regolarmente il nuovo ristorante. È stata creata da quattro o cinque persone che stanno facendo solo del male a questa associazione, continuando a montare un vespaio su argomenti davvero futili. Così rischiano di danneggiare l’immagine stessa della Canottieri».

Secondo una parte dei soci il direttivo, nonostante il regolamento in vigore, ha concesso al ristorante di aprire ai clienti esterni, di organizzare eventi, di mettere un bancone sulla terrazza, di attraccare al pontile. Per Vermi però si tratta di «argomenti banali, anacronistici e fuori da qualsiasi contatto con la situazione economica attuale».

La titolare della Pr Milano fa l’esempio delle altre società sportive, che al loro interno hanno pure un ristorante ad uso dei soci, ma che di fatto nella quotidianità accolgono anche loro la clientela esterna. «È così da vent’anni – dice Vermi – i tempi sono cambiati e nessuna struttura sportiva, benché con affitti agevolati, potrebbe mai sopravvivere con le regole che ci sono state imposte e che abbiamo consapevolmente  accettato come ristoratori all’interno di strutture associative».

Vero è che la sede della Canottieri è del Comune ed è data in gestione ad un canone molto ridotto alla luce dei fini non di lucro della società sportiva. «La società sportiva, appunto – ribatte l’imprenditrice – noi però abbiamo spese e pagamenti e dunque dobbiamo cercare di lavorare».

I soci contrari alla gestione del nuovo ristorante comunque addebitano la maggior parte della responsabilità al direttivo, non alla Pr Milano. «Questo direttivo non è vero che ci agevola troppo, anzi è molto rigoroso – dice Vermi – dovrebbe essere lodato per come cerca di ammodernare e migliorare la Canottieri. Sarebbe meglio parlare dei successi sportivi dei nostri grandi atleti, non di queste polemiche».

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