Ristoranti e bar
A Como tutti i tavolini
al completo

Turni per il pranzo fino alle 16, soddisfazione diffusa per il primo weekend di vera ripartenza. Il pienone rilancia la richiesta di occupare anche gli spazi interni: «In questo modo più facile il distanziamento»

Hanno registrato il tutto esaurito i ristoranti e i bar della città in questo secondo fine settimana di riapertura. Nonostante le rigide regole da rispettare, come l’obbligo di accogliere i clienti solo all’aperto e di non far accomodare allo stesso tavoli non più di quattro persone, se non conviventi, i locali comaschi hanno lavorato a pieno ritmo.

Complici la bella giornata accompagnata dal caldo sole primaverile e la festa della mamma, ieri, soprattutto per il pranzo, nei ristoranti cittadini è stata una vera e propria caccia per accaparrarsi l’ultimo posto disponibile.

I vincoli

Le norme in vigore, tra distanziamenti e impossibilità di accogliere i clienti al chiuso, hanno ridotto in alcuni casi di molto il numero dei coperti. Fin dal mattino infatti molti ristoranti hanno dovuto chiudere le prenotazioni.

La socialità venuta a mancare in questi mesi e le chiusure prolungate dei locali hanno alimentato il desiderio di giovani, coppie e famiglie di tornare ad assaporare il piacere di godere di un pranzo o una cena al ristorante. E ieri in città è stato un vero e proprio assalto. «Da quando abbiamo riaperto abbiamo sempre lavorato al massimo delle possibilità che oggi ci sono concesse – commentano da Il Sorso di piazza Volta – Il bel tempo di questo ultimo weekend ha sicuramente favorito l’afflusso delle persone, ma anche quando il meteo non è stato favorevole non siamo mai rimasti con i tavoli vuoti».

Il ristorante Hosterietta di piazza Volta ha riempito tutti i tavoli a disposizione all’esterno. «Siamo soddisfatti, il bel tempo e la festa della mamma hanno portato tanta gente – spiegano – Speriamo che questo entusiasmo prosegua nel tempo». Anche Le Colonne di piazza Mazzini ha fatto il pieno di coperti.

«È stata una giornata soddisfacente – commentano – Purtroppo con la cena si stenta ancora a decollare: il servizio è ridotto a causa del coprifuoco, non tutti accettano di stare al tavolo tenendo d’occhio l’orologio e questo significa perdere dei coperti. Il meteo poi non è ancora stabile e cenare all’aperto non è sempre gradevole. La speranza è che presto le norme in vigore vengano riviste perché si possa lavorare davvero a pieno ritmo, ovviamente nel rispetto delle regole anti contagio».

I turni

Al ristorante Le Soste di via Diaz il servizio del pranzo si è chiuso alle 16, per poi riprendere con la cena a distanza di poche ore. Il tutto esaurito era previsto da giorni e i clienti infatti non si sono fatti attendere. «Non possiamo dire di non essere soddisfatti – commenta lo chef Christian Longa – Credo però che a fronte dei risultati del fine settimana sia doverosa una riflessione: ci costringono a organizzare il lavoro su doppi turni, obbligando le persone a consumare praticamente in strada con i passanti che camminano a poca distanza dai tavoli».

«Se si potesse sfruttare anche lo spazio all’interno, nel rispetto dei distanziamenti - aggiunge lo chef - non si verrebbero a creare situazioni di caos e confusione che inevitabilmente si presentano. L’organico stesso è in difficoltà, costretto a operare senza pause per cercare di coprire nell’arco della giornata tutte le richieste. Siamo ottimisti, ma è fondamentale tornare a lavorare senza più limitazioni che impediscono di progettare e costruire una reale ripartenza».

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