Rubava sulle auto fuori dalla stazione
Aveva chiesto asilo in Svizzera: espulso

Il fatto Fermato dalla polizia a Sant’Agostino dopo avere forzato anche un furgone Cittadino libico, in Italia senza fissa dimora, risultava in attesa di regolarizzazione a Ginevra

Prima un furgone, parcheggiato nei pressi della stazione di Como Lago, poi delle auto che - nel primo pomeriggio di lunedì - vi erano accanto o comunque poco distanti. Una serie di furti nei veicoli in sosta che tuttavia non sono passati inosservati, visto che un passante ha notato quello che stava avvenendo chiedendo l’intervento delle forze di polizia.

In manette, con l’accusa di furto aggravato, trovato in possesso di più paia di occhiali da sole di marca ma anche di telecomandi di apertura delle auto e di un tablet, è finito un cittadino libico in Italia senza fissa dimora ma residente in Svizzera, a Ginevra, in quanto richiedente asilo proprio nella Confederazione. Processato ieri per direttissima, assistito dall’avvocato Ferruccio Felice, l’arrestato – Adam Dafri, 29 anni – ha scelto prima di patteggiare 6 mesi, pena che – l’uomo era incensurato – è stata poi commutata con l’espulsione dall’Italia con un foglio di via che gli impone di lasciare il nostro Stato entro sette giorni.

La ricostruzione

È questo l’epilogo di un intervento delle volanti della polizia avvenuto nei pressi della stazione di Como Lago. La richiesta di intervento, come detto, era stata inoltrata alla centrale operativa da alcuni passanti che l’avevano visto armeggiare attorno ad un furgone utilizzato per le consegne. Il mezzo era parcheggiato a lato della strada, ma ai testimoni era apparso evidente che l’uomo che vi stava armeggiando dentro non fosse il proprietario. Quando gli agenti sono arrivati a Sant’Agostino, in piazza Matteotti, hanno raccolto il racconto dei presenti cercando poi il sospettato che si era allontanato e che è stato intercettato all’interno della vicina stazione delle Ferrovie Nord a Como Lago.

La refurtiva

Da una prima perquisizione, sommaria, sono subito emersi almeno tre paia di occhiali da sole di marca nelle tasche dei jeans, e anche un paio di occhiali da vista, oltre ad una serie di telecomandi di apertura delle auto. Un controllo più approfondito ha permesso anche di ritrovare, nella biancheria intima dell’uomo, un tablet sottratto proprio dal furgone parcheggiato nei pressi della stazione. Gli agenti sono riusciti a risalire al proprietario nell’apparato tecnologico che gli è stato restituito.

Il cittadino libico invece è stato identificato e portato in una camera di sicurezza in attesa del rito direttissimo che si è svolto ieri davanti al giudice monocratico Luciano Storaci. L’arrestato è risultato essere un richiedente asilo in Svizzera, dove avrebbe dovuto risiedere. Con l’avvocato di fiducia Ferruccio Felice, il ventinovenne ha raggiunto un accordo con la pubblica accusa (pm d’udienza Giampaolo Moscatelli) per una pena che è stata quantificata in sei mesi con l’ipotesi di reato di furto aggravato. Lo straniero, incensurato, come previsto dal testo unico sull’immigrazione, si è visto commutale la pena con l’espulsione dall’Italia e con la consegna immediata – in questura – del foglio di via dall’Italia.

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