Scade la Tari e niente bollettini
«Già spediti, consegna a giorni»

La prima rata deve essere pagata entro il 30 settembre - Caldara: «Stanno arrivando. Quest’anno esenzione per più famiglie»

Como

Tari, mancano due settimane alla scadenza e i bollettini non sono ancora arrivati. L’assessore al bilancio e vice sindaco Adriano Caldara, comunque, rassicura.

Entro il 30 settembre tutti i cittadini comaschi devono pagare la prima rata della tassa dei rifiuti, stesso termine per le attività commerciali e produttive. Molti lettori e cittadini però si lamentano, preoccupati, perché non hanno ancora ricevuto il consueto avviso con la somma da saldare.

«I primi avvisi sono stati spediti da mercoledì 15 settembre – spiega Caldara – tutti gli altri arriveranno a giorni nelle case dei comaschi, entro una settimana, spero anche prima. Dunque in tempo per il saldo della prima rada. Impostare i bollettini non è un lavoro così rapido, è necessaria una preparazione piuttosto lunga per gli uffici».

La delibera con le tariffe Tari però è stata approvata ormai in primavera, la scadenza è parecchio vicina. Comunque, la scadenza per saldare la prima rata della tassa di rifiuti è al 30 settembre, mentre invece la seconda rata è da pagare entro il 30 novembre. Di mezzo però c’è il 31 ottobre, termine entro cui è possibile saldare la Tari in un’unica soluzione.

È vero che solo una minoranza dei cittadini comaschi anticipa la somma della seconda rata a fine ottobre, per alcuni è però un modo più agevole per pagare una volta soltanto. «Colgo l’occasione per ricordare ai comaschi la scadenza per domandare l’esenzione della Tari – dice ancora Caldara – da presentare entro il 30 novembre. Sotto agli 8mila euro di Isee, contro i 5mila degli anni scorsi, è possibile chiedere di non pagare la tassa sui rifiuti».

Per ottenere l’esenzione occorre naturalmente documentare i redditi attraverso un certificato Isee rilasciato dai Caaf, ad esempio dai sindacati. «È una novità - peosegue l’assessore - che abbiamo introdotto per aiutare le fasce più deboli maggiormente colpite dalla crisi scatenata dalla pandemia Covid, i cui esiti perdurano ormai da quasi due anni».

Per una tassa come l’Imu c’è più tempo, la scadenza per il pagamento cade il 16 dicembre.

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