Scale rotte e aule chiuse per infiltrazioni, le scuole aspettano ancora i lavori

In centro Alla Parini l’ingresso è transennato da marzo per un cedimento dei gradini - Alla Gobbi e alla Virgilio spazi sacrificati per l’inagibilità di alcuni locali: protestano i genitori

Como

Scuole, in centro città mamme e docenti attendono impazienti diversi interventi.

Uno dei problemi più sentiti riguarda l’ingresso principale della Parini, le scale delle scuole medie sono ancora inagibili e gli alunni ogni mattina sono costretti ad entrare dal retro passando dal cortile. I lavori in programma non sono ancora partiti, la preside dell’istituto comprensivo Como centro città Valentina Grohovaz non ha visto operai e non ha nuove date.

Lo scorso mese di marzo si è verificato un cedimento delle lastre delle scale, giudicate poi dai tecnici che sono intervenuti poco sicure. Quindi il passaggio è stato transennato. A settembre l’assessore ai Lavori pubblici Maurizio Ciabattoni sperava di mandare in porto l’iter durante l’autunno, dovendo chiede conto anche alla sovrintendenza. Pubblicata la gara le scale dovevano essere sistemate proprio a gennaio. Purtroppo gli uffici dell’amministrazione comunale sono nelle ultime settimane in difficoltà. Non solo per le tante impellenze ed esigenze della città, ma anche perché il dirigente ai Lavori pubblici ha chiesto la mobilità e sono in corso i colloqui per trovare un nuovo responsabile.

Sulla Parini comunque il Comune ha appena investito oltre un milione di euro per la prevenzione incendi e la sistemazione dell’edificio.

Non lontano dalla Parini resta critica anche la situazione alla primaria Gobbi e alla secondaria Virgilio, la succursale della Parini. Ad inizio novembre in seguito a infiltrazioni di pioggia alcune classi delle elementari sono state trasferite alle secondarie. Il problema non è ancora stato risolto. Gli alunni più grandi per fare spazio ai compagni più piccoli hanno già rinunciato all’aula magna, trasformata in refettorio. L’aula lettura e la sala per la musica sono state sacrificate. Occorre anche ricordare che tutti i bambini dell’asilo Sant’Elia, chiuso nel 2019 e mai ristrutturato, sono a loro volta ospiti della Gobbi. Insomma, la situazione nelle scuole di Como Borghi è piuttosto precaria.

«Abbiamo chiesto molte volte all’amministrazione di intervenire - spiega Elena Albonico, genitori rappresentante nel consiglio d’istituto – purtroppo le scuole primarie Gobbi e la secondaria Virgilio sono in difficoltà. Senza scordare l’asilo Sant’Elia che purtroppo non ha ancora una casa. Come genitori abbiamo proposto di usare lo spazio gioco di via Palestro, vuoto. Ma serve trovare una sistemazione per l’università della Terza età e non è semplice. L’ex asilo nido di Camerlata potrebbe essere un’altra soluzione». Sul punto però la maggioranza che governa Palazzo Cernezzi ha già detto che non è all’ordine del giorno la riapertura del nido Nuvoletta. «Capisco, però è da molto tempo che chiediamo una migliore sistemazione – dice Albonico – ci sono in gioco almeno tre scuole in un quartiere molto popoloso».

Sullo sfondo l’intenzione della giunta di razionalizzare alcuni plessi scolastici, i più fatiscenti e meno utilizzati. Chiudere alcune scuole dal 2024 per poter gestire meglio il patrimonio edilizio.

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