Scaricabarile tra gli enti
Pulire il lago a Como
non interessa a nessuno

Le istituzioni non si mettono d’accordo La Provincia affida il servizio all’Autorità di Bacino che a Como non interviene: «Non fa parte del Consorzio»

Como

Il Comune di Como vorrebbe farlo ma non può. La Provincia dovrebbe farlo ma non ha i soldi. Il Consorzio del Lario ha avuto l’incarico di farlo, ma a Como mai e poi mai. Benvenuti in Italia, il Paese dello scaricabarile. Dove anche un’impresa tutto sommato non impossibile come pulire il lago dai detriti si trasforma in una missione impossibile.

Dunque, la questione è piuttosto semplice nella sua assurdità. Quando arrivano acquazzoni e temporali dalla cima del lago scendono detriti di ogni genere e tipo. Nel primo bacino sono operativi due battelli spazzino, il cui compito da sempre è quello di far sparire tronchi e sporcizia dalle acque del Lario.

La crisi economica e la riduzione di fondi all’amministrazione provinciale, ente che aveva in carico la pulizia, ha mandato in crisi il servizio. Lo scorso anno, per far fronte al problema, era stata firmata una convenzione tra Provincia e Comune che autorizzava quest’ultimo a intervenire sulle sue acque (diga foranea, zona di Villa Olmo, Villa Geno e hangar). Convenzione scaduta a giugno, ma prorogata di fatto fino al 31 dicembre.

La proposta del Comune

Con l’anno nuovo Villa Saporiti, per ovviare alla carenza di fondi, ha affidato il servizio all’Autorità di Bacino, che però si rifiuta di intervenire nelle acque di competenza del Comune di Como, perché Palazzo Cernezzi non fa parte del Consorzio del Lario.

La giunta dell’amministrazione cittadina, su proposta dell’assessore Bruno Magatti, aveva provato a tracciare una via d’uscita: «Abbiamo già da tempo scritto alla Provincia per segnalare la nostra disponibilità a continuare a pulire il lago al di qua della diga foranea facendoci carico di anticipare i costi. Ancora, formalmente, nessuno ha dato riscontro a questa proposta».

Nel frattempo il battello, con il nuovo anno, non è mai dovuto intervenire. E nell’unico acquazzone del 2016, quando i detriti si sono accumulati a ridosso della diga foranea a Como, nessuno è intervenuto.

Luigi Lusardi, presidente dell’Autorità di Bacino, è stato chiarissimo: «Il mezzo quando sarà necessario si muoverà, ma non nel territorio del Comune di Como. Si organizzino autonomamente».

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