Scuole allagate o senza banchi e lavagne
Ma non ci sono i soldi per le riparazioni

La preside della Parini: «Vero, entra l’acqua dal tetto, ma non possiamo fare nulla». Viaggio negli istituti che non hanno nulla in cassa

Niente manutenzioni, è arrivata la pioggia, ma le scuole di Como non possono mettere le pezze sui tetti. Nelle classi mancano banchi e lavagne. Il Comune quest’anno non ha ancora rinnovato il contratto per la manutenzione degli edifici scolastici (da Palazzo Cernezzi vanno sapere che ne verrà firmato a breve uno nuovo), gli istituti provvedono da soli ai piccoli lavori, ma non possono certo affrontare le esigenze più impellenti. Chi l’ha fatto, per urgenti necessità, non ha che pochi euro in cassa. Proviamo a fare una mappa cittadina per i plessi scolastici delle scuole dell’obbligo, dall’infanzia alle secondarie di primo. «È vero, da noi mancano perfino i banchi – conferma Valentina Grohovaz, dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Como centro città – ce li scambiamo tra scuole per riuscire a far sedere tutti gli alunni. Quanto ai tetti alla Parini entra l’acqua, segnaliamo, ma non possiamo fare molto. Avrei anche da aggiustare l’impianto delle campanelle in via Viganò». «Possiamo cambiare le lampadine guaste e i rubinetti che perdono – così Giuliano Fontana, preside ad Albate – ma non per esempio il tetto delle scuole dell’infanzia di Trecallo che ha gravi infiltrazioni. Avevamo anche bisogno di lavagne, ma non sono ancora arrivate». «I lavori più corposi non possiamo farli – questa è Michela Ratti, dirigente delle scuole di Lora – ma noi dovevamo per forza entro il 12 settembre adeguare i nostri spazi. Abbiamo acquisito le scuole di via Montelungo, quindi serviva allargare le segreterie e sempre a Lora attrezzare un’aula in più per una classe aggiuntiva. L’abbiamo fatto a nostre spese, ma adesso del nostro fondo non rimane molto».

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