Scuole superiori, fino a 561 euro per acquistare i libri

Carovita e scuola Si parla tanto di digitalizzazione, ma alla fine si torna sempre alla carta, che è sempre più cara - L’acquisto dei testi peserà molto sulle famiglie degli studenti di liceo. Record al Volta, seguito da Giovio e Carcano

Nonostante la tanto acclamata “digitalizzazione”, per le famiglie lariane c’è una certezza: il costo dei libri di testo. Anche quest’anno, infatti, l’elenco dei volumi da adottare o consigliati peserà non poco sul portafogli delle mamme e dei papà.

Sul sito delle singole scuole e dell’Associazione italiana editori sono pubblicate le liste di tutti i volumi adottati o consigliati dalle classi delle superiori lariane. Di solito, i genitori spendono di più in prima: essendo all’inizio del nuovo ciclo di studi, è necessario acquistare il maggior numero di testi scolastici.

- E voi quale modalità scegliete per acquistare i libri di testo (provando a risparmiare) vostri o dei vostri figli?

La media di spesa ammonta a 375 euro

In media, le famiglie comasche dei nuovi primini devono sborsare 375 euro, 4 euro in più rispetto allo scorso anno. La cifra non è bassa e non tutti possono permettersela: per questo, è bene sottolinearlo, molti istituti hanno messo a punto un fondo di solidarietà, finanziato spesso dai contributi volontari dei genitori, per l’acquisto proprio dei libri di testo per gli studenti in difficoltà economica.

Nonostante la pandemia e la situazione difficile per molte famiglie, il prezzo dei libri di testo continua a salire. E, anche dopo l’introduzione della didattica a distanza, si continuano a usare i volumi cartacei. Uno studente di quarta ginnasio del Volta arriva a spendere ben 561 euro, sei in meno rispetto allo scorso anno. A fare la differenza, come sempre, sono i vocabolari di greco e latino: se comprati nuovi entrambi e non ereditati o presi usati, compresi di grammatica si arriva a investire oltre 270 euro.

La situazione scuola per scuola, dai licei ai “tecnici”

Al secondo posto si piazza il Giovio: considerando una prima a indirizzo scientifico, si arriva a 403 euro, 12 euro in più rispetto al 2021, ma il totale non comprende il vocabolario di latino. Quindi, si può salire oltre quota 500. Il libro più caro è matematica: costa 40 euro.

Al terzo posto si colloca il Setificio: un “primino” iscritto a Chimica deve investire 374 euro. Qui fanno la differenza i due volumi d’inglese che, sommati, superano abbondantemente i 50 euro. Il volume più corposo è chimica, oltre 35 euro. Segue la Magistri: chi decide di frequentare il corso di Informatica, deve mettere in conto di spendere 369 euro. Al quinto posto si piazza l’indirizzo Scienze umane del Ciceri: il totale è di 338, cinque euro in più rispetto al 2021.

Al sesto posto arriva l’indirizzo “finanziario” del Caio Plinio: compresi i libri consigliati, la spesa per una famiglia è di 326 euro. Le scuole più economiche sono La Da Vinci Ripamonti e il Pessina: i libri della scuola di via Belvedere costano 324 (indirizzo Grafico), mentre quella di via Milano 306 (indirizzo Servizi finanziari).

Sui social, le pagine delle scuole condividono post degli ex studenti disponibili a dare i propri volumi.

Stando a una nota del Miur, il tetto di spesa non superabile dagli istituti è stato abbassato per via della «riduzione dei costi dell’intera dotazione libraria derivanti dal passaggio al digitale e della disponibilità dei supporti tecnologici». Ma, come sottolineano alcuni dirigenti lariani, di fatto è impossibile non andare oltre, poiché il riferimento per i costi è fermo al 2012. Inoltre, molti presidi criticano il prodotto digitale, ritenendolo un formato “misto”, rigido, senza la dinamicità necessaria.

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