Sembra una foresta, ma è il Cosia
«Così si rischiano esondazioni»

Vegetazione tropicale nel letto del torrente, a due anni dall’ultima manutenzione. L’opposizione: «È il momento di intervenire»

Preoccupano le condizioni di abbandono del letto del Cosia, soprattutto nel tratto che scorre tra via Piave e via Castelnuovo. Erbacce, sì, ma non solo: alcune sono cresciute al punto da somigliare più a piante ad alto fusto che non ad arbusti.

Preoccupano le conseguenze, soprattutto in caso di precipitazioni. La manutenzione è, come noto, a carico della Regione Lombardia, in particolare dell’Ersaf, l’Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste, che intervenne l’ultima volta quasi due anni fa, a cavallo tra il 2016 e il 2017, bonificando il letto del torrente con l’aiuto dei sempiterni Alpini del Gruppo di Como, gli stessi che nei giorni scorsi avevano anche offerto (inascoltati) la propria collaborazione anche per la pulizia dei cimiteri.

Sul caso sono intervenuti anche Angelo Orsenigo e Stefano Fanetti, consigliere regionale e capogruppo in consiglio comunale del Pd: «Sul Cosia Regione Lombardia deve prevedere interventi di manutenzione costanti e quanto meno annuali- si legge in un comunicato diffuso ieri - perché altrimenti la situazione di abbandono e degrado si ripropone periodicamente».

«Esattamente due anni fa - ricostruiscono i consiglieri -, nell’estate del 2016, l’allora segretaria cittadina della Lega Alessandra Locatelli, oggi vicesindaco, segnalava al sindaco Mario Lucini il degrado in cui versava il torrente. Negli stessi giorni, il consigliere regionale del Pd Luca Gaffuri scriveva all’assessore regionale al Territorio Viviana Beccalossi per porre il problema alla sua attenzione (...) La risposta era arrivata poco dopo e confermava la competenza, anzi, la stessa Beccalossi assicurava di aver investito la sede territoriale regionale della questione e che, come da richiesta della nostra amministrazione comunale, avrebbe stanziato delle risorse».

In tutto, per la bonifica, furono spesi 25mila euro. A questo punto, Orsenigo e Fanetti si domandano «se la Giunta Landriscina e soprattutto la vicesindaco Locatelli, tanto interessata alla questione quando governavamo noi, abbia più chiesto alla Regione di intervenire al fine di evitare rischi sul Cosia. Quando li abbiamo sollecitati, attraverso una preliminare illustrata dalla collega consigliera Patrizia Lissi in Aula, non abbiamo ricevuto risposta».

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