Senzatetto, altro che nuovo dormitorio
Rischiamo di perdere quello che c’è già

Il Comune posticipa i termini del bando europeo per la gestione dell’ex Ozanam. Nessuno si è fatto avanti. Gli assessori incontrano la Caritas

Senza proposte certe sul tavolo, Palazzo Cernezzi ha rinviato il termine per la presentazione di offerte per la gestione del dormitorio di via Napoleona. Il rinvio si deve al fatto che, alla scadenza del primo termine, la scorsa settimana, nessuno si era ancora fatto avanti.

Bisogna incrociare le dita: il rischio è quello di perdere una struttura d’accoglienza proprio nelle ore in cui si lavora per aumentare i posti letti dando seguito alla richiesta di un nuovo dormitorio votata lo scorso luglio in consiglio.

È in corso un dialogo pare piuttosto fitto tra il Comune, le associazioni e gli attori del tavolo per la grave marginalità.

I due argomenti sono collegati. All’albo pretorio è comparso un avviso che conferma «la riapertura dei termini della gara europea per l’appalto del servizio di dormitorio della città di Como» (quello, appunto, di via Napoleona).

I termini sono stati posticipati al 3 ottobre. Il bando ha un valore totale stimato in 946mila euro. La durata dell’appalto è biennale. La seduta pubblica per aprire le buste è fissata per l’8 ottobre. Del dormitorio, 56 posti letto e 30 domande in lista d’attesa, si è occupata finora la Caritas, dal che si deduce che, evidentemente, la Caritas non si sia fatta più avanti. Possibile?

Né sì né no: «“Ni” - si schermisce il direttore dell’ente diocesano Roberto Bernasconi - in questa fase non posso riferire nulla, c’è un bando aperto, è una questione di regole e di serietà». E per il secondo dormitorio appena votato dal consiglio comunale? «È in corso un dialogo» ribatte secco il direttore della Caritas.

Un incontro tra enti caritatevoli e il Comune in effetti c’è stato. «Sì, io e l’assessore Elena Negretti abbiamo avviato un confronto con il tavolo per la marginalità - spiega l’assessore Angela Corengia, titolare della delega alle Politiche sociali -. Abbiamo discusso con i referenti anche del nuovo possibile dormitorio. Per quello già esistente di via Napoleona se si è scelto di prorogare i termini per le offerte è perché, evidentemente, non ci sono ancora proposte definitive».

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