Sette giorni di caldo fuori dal normale
L’esperto: «Attenti, si rischia davvero»

Attesa da oggi una violenta ondata di calore, con picchi in particolare tra giovedì e sabato - Bertoni: «Peggio del 2003. Non giriamo la faccia dall’altra parte, tutto questo non è normale»

Prende il via oggi un’intensa ondata di caldo, causata dall’arrivo dell’alta pressione africana. Le temperature si porteranno di 7/10 gradi sopra la media del periodo. Dalla Svizzera è già scattata l’allerta di canicola livello 3. Domenica le temperature massime sono state tra i 28 e i 32 gradi, oggi saranno in ulteriore aumento con valori fino a 29/34 gradi, i giorni a seguire farà sempre più caldo, fino al picco di venerdì di 39 gradi.

Attorno al Lago di Como ci potrebbe essere un’isola felice in cui ripararsi per non boccheggiare, ma appena ci si allontanerà dal bacino idrico, afa e caldo continueranno a pesare sulle nostre giornate, con un grado notevole di disagio.

«Quello che si prospettava già da alcuni giorni dai modelli numerici, pare ormai pienamente confermato: oggi, 24 giugno e fino ai primi giorni di luglio l’Europa occidentale, il Mediterraneo e gran parte dell’Italia si ritroveranno di fronte ad una poderosa ondata di caldo, la quale dovrebbe raggiungere l’apice tra giovedì 27 e sabato 29 giugno». A confermarlo è il meteorologo Gianluca Bertoni che si occupa di ingegneria ambientale, meteorologia e divulgazione scientifica, collaborando con l’Università della Svizzera Italiana, è anche autore e previsore del sito Meteovarese.net e fa parte dell’associazione MeteoNetwork. : «Si va incontro a un caldo sempre più intenso e afoso con probabile allarme di canicola per questa settimana. L’ondata di calore dovrebbe colpire principalmente la Francia. Tuttavia i valori delle temperature massime potranno raggiungere e superare i 35 gradi da mercoledì. Attenzione per i soggetti più a rischio».

Si dovrà convivere con possibili record di temperatura massima, a Como città verso fine settimana si potranno toccare i 39 gradi. Da metà settimana ci si metterà anche l’afa. Segnatamente da mercoledì 26 giugno, complice la scarsa ventilazione e la presenza di valori medio-alti di umidità relativa.

«È una situazione del tutto fuori dalla norma – continua Bertoni – Comune, Ats e Protezione civile devono già mettersi in allerta. Ci troviamo di fronte a un’ondata di calore peggiore di quella del 2003. E le correlazioni tra innalzamento delle temperature e morti precoci potranno ancora una volta essere confermate. Basta una settimana di questo tipo a mettere a rischio l’intero bio-clima. Non va presa alla leggera, considerandola come l’arrivo tanto atteso dell’estate. Trent’anni fa giornata estive con 30 gradi erano già considerate eccezionali, oggi siamo proprio sopra un livello di allarme generale che nel giro di sette giorni porterà la temperatura dell’arco alpino a scendere allo zero termico». I rischi? «Sono per tutti, ma in particolare per chi lavora all’aperto. Negli uffici invece sarà potenziato l’utilizzo di condizionatori, con un conseguente picco del consumo di energia. Trent’anni fa le previsioni del cambiamento climatico furono più ottimistiche della realtà con cui ci dobbiamo confrontare adesso. Non c’è più tempo per girare la faccia dall’altra parte. Questo clima non è normale e ci porterà gradualmente a cambiare le nostre abitudini».

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