Grande partecipazione alla protesta degli addetti alla vigilanza. Tanti sotto la sede di Sicuritalia: «Contratti fermi dal 2015, è inammissibile»

Como È in corso questa mattina, dalle 10 alle 12, il presidio regionale organizzato dai sindacati per il rinnovo dei contratti collettivi dei lavoratori. A decine si sono riuniti sotto la sede di Sicuritalia, in via Belvedere

Iniziato alle ore 10, il presidio organizzato da Cgil Como, Fisascat Cisl Varese e Como, Uiltuscs Ui sotto la sede di Sicuritalia, per il rinnovo del contratto per i lavoratori del settore vigilanza sta vedendo un’altissima partecipazione: a decine sono scesi in strada con bandiere per protestare contro condizioni di lavoro divenute ormai insostenibili. Il contratto degli addetti alla vigilanza è fermo infatti da dicembre 2015, con retribuzioni ormai troppo basse rispetto al caro vita, a fronte di compiti e mansioni dove la responsabilità e il rischio sono alti, in una professione che è mirata a garantire la sicurezza privata e pubblica. Si parla di contratti collettivi da 1200 euro al mese per piantonamenti, ispezioni, trasporto valori, mentre sono solo 930 lordi quelli previsti per i servizi fiduciari. E nel frattempo, come spiegano i sindacati, aumenta il numero delle aziende esterne che offrono ai lavoratori del settore vigilanza servizi con contratti pirata.

Il presidio è stato organizzato proprio qui, a Como, in via Belvedere dove si trova la sede di Sicuritalia, perché in città si concentrano due delle più importanti realtà che operano nel settore della vigilanza: Sicuritalia, con 15mila addetti in Lombardi e Mondialpol, con 5mila impiegati. Il presidio ha chiamato a raccolta tutti i lavoratori di questo settore presenti sul territorio lombardo e la risposta è stata decisamente convinta: sono numerosissimi, in questo momento, i lavoratori riuniti per protestare sotto la sede di Sicuritalia.

«La situazione dei lavoratori della vigilanza, che nella sola Lombardia sono ben più di 20mila, è drammatica - commentano i sindacati - e a peggiorare una condizione già gravata da salari lontani dal poter essere considerati dignitosi ci sono condizioni lavorative complesse. Tra turni, reperibilità e orari improponibili. Non è ammissibile che nel nostro Paese ci siano così tanti lavoratori con contratti collettivi scaduti da anni e che pur lavorando sono poveri».

Sul posto presenti le forze dell’ordine per garantire la sicurezza e limitare i disagi del traffico.

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