Stadio Sinigaglia,
indagine in Procura
sui lavori mai eseguiti

Ispezione dei vigili del fuoco alla Fc Como

E a settembre scade l’agibilità concessa per lo stadio

La Procura ha aperto un’inchiesta sullo Stadio Sinigaglia e sui mancati lavori di messa in sicurezza del campo degli azzurri. Un grattacapo per la Fc Como, la società riconducibile a miss Essien fondata a marzo e messa in liquidazione il 25 luglio scorso dopo poco più di 4 mesi di vita, ma anche per i nuovi proprietari del Como in vista del prossimo campionato e delle autorizzazioni indispensabili per poter calcare l’erba dell’impianto vista lago.

Se vi siano o meno reati penali e illeciti amministrativi da contestare, saranno i vigili del fuoco - che un mese fa hanno effettuato un accertamento delegato proprio dalla Procura - a valutarlo e comunicarlo al pubblico ministero Simone Pizzotti, titolare del fascicolo. Di certo gli ultimi incontri in sede di Commissione di vigilanza - a fine giugno - hanno riscontrato che buona parte dei guai dell’impianto non sarebbero mai stati risolti. E questo nonostante i lavori di messa in sicurezza e di rifacimento della copertura della tribuna centrale del Sinigaglia.

La vera nota dolente riguarda la mancanza del certificato di prevenzione incendi.

La storia dell’inagibilità del Sinigaglia non è certo una novità, soprattutto per chi si è seduto ai vertici prima del Calcio Como e poi della Fc Como. Tra la fine di ottobre 2015 e l’inizio dell’estate scorsa la Prefettura aveva scritto almeno cinque volte alla società azzurra per sollecitare una serie di lavori e le certificazioni necessarie per mettere a norma lo stadio. Complessivamente 39 prescrizioni: alcune venute meno con il tempo, altre in parte sistemate. Ma - ancora lo scorso settembre - mancavano all’appello: il certificato prevenzione incendi, un collaudo dell’impianto elettrico dello stadio, un certificato di idoneità statica dell’intero compendio e i lavori alla copertura della tribuna. A ciò si aggiungano una serie di appunti sull’impianto antincendio giudicato non sufficiente dai tecnici e sull’impianto per la rilevazione di fumi inesistenti nella sede di viale Sinigaglia.

Sull’impianto elettrico una pezza è stata messa, con la consegna di una serie di documenti e certificazioni ritenuta sufficiente. Il documento sull’idoneità statica, invece, è a scadenza: a settembre bisognerà provvedere a farne un altro, pena l’inagibilità della struttura. Detto dei lavori in corso per la copertura della tribuna, a tutt’oggi manca invece del tutto il certificato di prevenzione incendi.

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