Stangata su chioschi e tavolini dei bar

L’occupazione di suolo pubblico più cara. In 35 vie previsti dell’88% in 4 anni

Frisoni: «Tariffe ferme dal 2003. Per le edicole valuteremo agevolazioni»

Molti si erano forse scordati di quell’aumento deliberato all’inizio della primavera scorsa. A rinfrescare la memoria ai più ci stanno pensando i bollettini che, in questi giorni, il Comune di Como sta facendo recapitare ai commercianti della città, per i quali il 2016 ha alzato le tariffe per l’occupazione di suolo pubblico. Un incremento che, per bar, ristoranti, locali pubblici e chioschi (soprattutto edicole) di 35 vie del centro, ma non solo, arriverà - da qui al 2020 - a superare l’88%.

I primi a provare sulla propria pelle - anzi, sul proprio portafoglio - gli aumenti approvati dalla maggioranza in consiglio comunale nel marzo di un anno fa sono i gestori di edicole e bar ospitate nei chioschi dati in concessione dal Comune in 35 tra vie e piazze della convalle che, stando al nuovo regolamento, passano dalla categoria 2 a quella 1, la più cara per le zone più di pregio.

Rispetto allo scorso anno questi locali andranno a pagare per il 2016 il 21,79% in più. Come questi incrementi si traducono sulle tariffe annue lo hanno scoperto, questa settimana, i chioschi del centro. Le edicole di via Boldoni, via Maestri Cumacini, via Albertolli, largo Miglio - tanto per fare un esempio - hanno già viste recapitare il bollettino di Icap.

«I bollettini di pagamento per i tavolini dei bar sono in fase di emissione: arriveranno nei prossimi giorni - assicura l’assessore al Commercio, Paolo Frisoni - Gli aumenti decisi dal consiglio comunale sono nell’ordine del 5% per tutti. Diverso il discorso per le attività che si trovano in quelle vie e piazze per i quali è stato deciso un cambio di categoria e il cui aumento sarà comunque graduale da qui a cinque anni. Rivedere le tariffe era necessario, in ogni caso: era dal 2003 che non si facevano aumenti sulla concessione di suolo pubblico».

Un incremento che mette in allarme, soprattutto, i possessori di edicole, che stanno vivendo un periodo di grande crisi. «Gli ufficio e l’assessorato sono ben consapevoli della situazione delle edicole - prova a rassicurare l’assessore Frisoni - Stiamo studiando come muoverci, visto che la legge regionale ora permette alle edicole di vendere anche altri prodotti. Penso entro fine mese di riuscire ad avere un indirizzo di giunta per modificare il regolamento e trovare delle agevolazioni economiche per chi vende giornali». n 

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