Strade comasche piene di buche
Gli svizzeri: ecco come difendersi

Un prontuario della sezione ticinese del Touring Club destinato agli automobilisti. Consigli pratici in caso di danni: «Se i vigili urbani non arrivano, meglio andare in caserma»

Questione di feeling con le strade italiane, comasche in primis vista la vicinanza. Oppure semplicemente questione di buonsenso.

Fatto sta che la sezione ticinese del Touring Club Svizzero, nell’ultimo numero della sua rivista ha messo nero su bianco alcuni consigli pratici per “reagire subito e correttamente - viaggiando in Italia - se si vuole sperare di ottenere un risarcimento da parte dell’assicuratore Rc del proprietario della strada, dove si è verificato il sinistro, e responsabile della manutenzione”.

Un avviso ai naviganti, pardon agli automobilisti che il Touring Club del vicino Cantone ha diffuso, citando - punto per punto - “la legislazione italiana”. Il tema di fondo è il seguente: «Negli ultimi tempi, sempre più spesso accade, viaggiando in Italia, che un conducente svizzero subisca un danno materiale importante al proprio veicolo causato dalla presenza di una buca oppure dal fondo stradale fortemente danneggiato». Come a dire: lo stato di salute delle strade del Belpaese non ammette distrazioni, considerato che il pericolo e nella fattispecie il pericolo buche è sempre in agguato.

Il vademecum? Si va dalla classica segnalazione del veicolo in panne attraverso il canonico triangolo e “l’accensione delle quattro frecce” alla telefonata alle forze di polizie “affinché vengano sul posto e verbalizzino l’accaduto”. Il Touring però piazza una postilla in calce a questo punto del “piano d’emergenza buche”. “È possibile che, se non vi sono persone ferite o per sovraccarico di lavoro, non ci sia disponibilità in questo senso”, si legge. Da qui la richiesta di recarsi direttamente al posto di polizia più vicino per verbalizzare l’accaduto. Sin qui operazioni di routine, verrebbe da dire. In realtà, il vademecum contempla anche alcuni consigli pratici, come quello di “fotografare o filmare la buca o il manto stradale dove si è verificato il sinistro, prima di rimuovere il veicolo” oppure “raccogliere i dati di eventuali testimoni”.

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