Studenti, provocazione “verde”
In piazza spunta anche il cappio

Una quarantina di ragazzi in piazza Cavour - In piedi su un pezzo di ghiaccio che si scioglie: un sos per la Terra

«Priorità a scuola e ambiente». Nonostante la pandemia, non mollano gli studenti e gli ambientalisti lariani, riuniti ieri in piazza Cavour, a due anni dal primo sciopero cittadino per il clima.

Alla manifestazione, organizzata dall’Unione degli studenti e da Fridays for future, hanno partecipato una quarantina di giovani, distanziati fra loro.

Al centro della piazza, un cappio e un blocco di ghiaccio, a significare che, una volta sciolti i ghiacciai, la terra (e noi con lei) è condannata a morte certa. «Non abbiamo più tempo», ha spiegato Carlo Dominioni, parlando in bilico sul blocco e, a scopo dimostrativo, con il collo all’interno del cerchio di corda. «Dobbiamo agire subito – ha aggiunto – e fare in modo che le emissioni siano pari a zero. Con un grado e mezzo in più, entreremo in una crisi climatica irreversibile: così questa non sarà solo un’installazione artistica, ma la normalità. Vogliamo un futuro, un mondo dove possiamo vivere ma, soprattutto, non vogliamo estinguerci».

A questo proposito, diversi studi scientifici hanno sostenuto l’esistenza di una correlazione fra l’inquinamento atmosferico e la letalità legata al Covid. La richiesta è un cambio di rotta, a partire da interventi seri sul trasporto pubblico, dall’introduzione a scuola dell’educazione alla sostenibilità ambientale, e dall’efficientamento energetico degli edifici. Inoltre, si è ribadita la contrarietà alla “Canturina Bis” e la critica alle forze politiche che utilizzano l’ambiente solo per cercare consensi elettorali.

Al centro delle accuse anche la didattica a distanza: per gli organizzatori, la classe dirigente non è riuscita a rivoluzionare il sistema scolastico così come aveva promesso, raggiungendo l’obiettivo di «chiudere in casa di nuovo i giovani, negando ai più il diritto all’istruzione».

A questo proposito, domani, alle 15, sempre in piazza Cavour, tocca ai genitori. L’appuntamento è promosso dal gruppo A scuola Como (quasi 1500 iscritti su Facebook), in coordinamento con la rete nazionale Scuola in presenza. Causa restrizioni, i cinquanta posti previsti sono già “esauriti” (sarà predisposta una diretta Facebook). Ci saranno fazzoletti e bandiere bianche («perché la scuola non ha colore»), cappelli a cono “da asino” per denunciare la dispersione scolastica, zaini disposti a scacchiera sulla piazza, disegni dei bambini e cartelli con gli slogan appoggiati sugli zaini (fra cui “torniamo a scuola”, “la scuola a scuola”, “la scuola è futuro”).

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