Superiori, in classe a settimane alterne
I presidi: «Senza bus è inevitabile»

«Nessuna comunicazione ufficiale sui trasporti, abbiamo deciso in autonomia con buonsenso»

«Al momento, non abbiamo ricevuto nessun aggiornamento o comunicazione ufficiale». E così, a meno di dieci giorni dall’inizio delle lezioni, non sapendo ancora in maniera definitiva quanti studenti potranno salire sui bus, i presidi delle scuole superiori cittadine hanno deciso di non “convocare” tutti gli studenti in classe e di adottare ancora, a turno, la didattica a distanza.

Alla Magistri, per esempio, lunedì dalle 9 alle 11 saranno in classe le prime, mentre le terze dalle 10 alle 12. Martedì, invece, toccherà alle seconde (8-10), alle quarte (9-11) e alle quinte (10-12). Come tutti gli anni, i primi due giorni sono dedicati all’accoglienza delle classi: l’orario dei giorni successivi sarà comunicato sabato 12 e, comunque, prevede la rotazione dei due gruppi. I docenti non impegnati in orario di lezione rimarranno a disposizione per eventuali sostituzioni. Lo schema, già condiviso con le componenti e col collegio docenti, dovrà passare anche in consiglio d’istituto, previsto per prossima settimana. «I primi giorni saranno anche l’occasione per imparare e affinare la procedura – spiega la preside Laura Rebuzzini – passata la settimana, decideremo come procedere, anche in base alle nuove indicazioni sui trasporti». A questo proposito, la dirigente sottolinea come la decisione riguardo all’organizzazione sia dipesa molto dall’incertezza legata ai mezzi pubblici: «Al momento nessuno ci ha comunicato nulla di ufficiale – aggiunge – quindi, abbiamo preso in autonomia una decisione basata sul buon senso. Del resto, non possiamo certo dire ai ragazzi di venire tutti in classe quando poi, nei fatti, non riuscirebbero ad arrivarci. E noi abbiamo un’utenza che in grandissima parte prende il bus». L’ultima comunicazione ufficiale parla di una capienza pari al 50 per cento, nonostante l’accordo fra Stato e Regioni fissi la percentuale all’80 per cento. Ma sotto quest’aspetto niente è arrivato sul tavolo degli istituti.

Le scelte dei dirigenti

Anche al Giovio si alterneranno le seconde e le quinte con le terze e le quarte: ogni gruppo farà una settimana in classe e l’altra di didattica a distanza. Saranno sempre in presenza, invece, le prime e la classe del quadriennale. «Le lezioni andranno dal lunedì al venerdì – spiega il preside Nicola D’Antonio – il biennio entrerà alle 8 e uscirà alle 13, mentre il triennio comincerà alle 9 e terminerà alle 14. Chi non sarà a scuola, farà didattica a distanza da casa. Settimana prossima comunicherò gli ingressi e le uscite, mentre stipuleremo un protocollo per l’uso degli spogliatoi. Dovremmo portare al Giovio circa 900 alunni (su un totale di oltre 1.600, ndr)».

Grande incertezza

L’intervallo non ci sarà, i ragazzi potranno andare ai servizi negli ultimi minuti della lezione. Per quanto riguarda il bar, oltre a garantire il servizio al personale, si sta studiando una forma di prenotazione per i ragazzi, così da evitare assembramenti.

«L’incertezza nei trasporti ha influito in maniera negativa – aggiunge D’Antonio – Negli incontri avuti a luglio l’Agenzia del trasporto pubblico locale aveva già detto che lo scaglionamento orario lungo tutta la giornata non avrebbe risolto i problemi, quindi ci siamo adattati. Poi, è bene sottolineare come, in una fase così delicata, è meglio gestire un numero più contenuto di studenti».

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