Svizzera, stop ai veicoli elettrici e in autostrada si va a 100 all’ora

Crisi energetiche Misure in vigore dal 12 dicembre per limitare i consumi. Se il contesto dovesse aggravarsi, scatterà la soglia dei 18 gradi nelle case

Qualcuno ha persino ironizzato sul fatto che il governo svizzero abbia deciso di porre in consultazione ai Cantoni (l’eventuale ratifica del provvedimento avverrà il prossimo 12 dicembre) i 100 all’ora obbligatori in autostrada per ridurre i consumi, indirizzando «l’olio minerale risparmiato verso i generatori da utilizzare in caso di emergenza». E questo perché con l’autostrada A2 sotto il costante scacco del traffico, per tanti automobilisti - almeno parafrasando i commenti social - «sarebbe già importante in un qualsiasi giorno feriale raggiungerli i 100 all’ora».

La fase clou

Di sicuro, è significativo che il governo abbia pensato anche al tema sensibile del traffico per far fronte ad un’emergenza energetica che qualche addetto ai lavori ha già posticipato al 2023, anche se soprattutto nei prossimi tre mesi la guardia dovrà essere tenuta molto alta.

Gli altri due argomenti di dibattito rispetto alle indicazioni fornite dal governo guidato dal ticinese Ignazio Cassis riguardano le auto elettriche da un lato e le temperature (da tenere in casa) dall’altro. Nel primo caso, dopo gli appelli - subito rimbalzati in rete - della consigliera federale (dimissionaria a fine anno) Simonetta Sommaruga a sfruttare al meglio le possibilità di limitare l’utilizzo di benzina e diesel a favore dell’elettrico, ora l’esecutivo federale ha persino paventato l’ipotesi di introdurre «il divieto di circolazione delle auto elettriche, in caso di penuria energetica». Come detto, non sono mancati commenti e ironie in rete per quello che in molti hanno bollato come un repentino dietrofront. Unica deroga per lo stop ai veicoli elettrici spesa, lavoro o visite mediche.

C’è un altro aspetto che sta creando ampio dibattito dentro il provvedimento ora in fase di valutazione dei Cantoni - l’ultima parola, come sempre, spetterà però a Berna - legato al fatto che, nel caso che la già citata penuria energetica dovesse aggravarsi facendo scattare la cosiddetta “allerta 3”, il Consiglio federale potrebbe arrivare addirittura a decidere di abbassare sino a 18 gradi la temperatura nelle case, contando di arrivare ad un risparmio energetico pari al 6%. «Tali misure riguarderebbero però gli ambienti riscaldati prevalentemente con energia elettrica», ha precisato il governo. La situazione è in continuo divenire. Al momento l’asticella è fissata a 19 gradi per gli edifici pubblici ed a 20 gradi per gli alberghi, con la stagione sciistica dietro l’angolo.

Le polemiche

Ieri dalle colonne del “Mattino della Domenica”, il consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri ha ironizzato sulle misure allo studio ha parlato di «diktat del governo finalizzati a contrastare eventuali carenze energetiche». «Il governo ha emesso persino diktat sul bucato, al massimo 40 gradi». E per rendere appieno l’idea, il “Mattino della Domenica” ha dedicato la copertina ad una lavatrice sotto la stretta osservazione - con tanto di termometro - da parte nientemeno che delle forze speciali.

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