Tangenziale, presa in giro sul pedaggio
La Regione gela tutte le speranze

L’assessore alle Infrastrutture gela le speranze dei comaschi. Iter lungo e complesso e nessuna certezza. E smentisce Maroni: «Nel 2017 e nel 2018 nessuna comunicazione con gli enti sull’ipotesi di transito gratuito»

Solo promesse. L’abolizione del pedaggio sul primo lotto della tangenziale di Como che, secondo le dichiarazioni dell’ex presidente della Regione Roberto Maroni, avrebbe dovuto scattare inizialmente dal gennaio scorso e poi, a causa di ritardi, dal primo giugno è lontanissima. Nessuna certezza al momento né sui tempi né sulle modalità. A mettere nero su bianco la doccia gelata per i comaschi è l’assessore alla Infrastrutture Claudia Maria Terzi, in risposta a un’interrogazione presentata dai consiglieri regionali Angelo Orsenigo (Pd) e Raffaele Erba (Movimento 5 Stelle).

Nel documento firmato dall’assessore si legge innanzitutto che la società Lombardia Mobilità, che avrebbe dovuto gestire una serie di ex strade provinciali e le tangenziali di Como e Varese è naufragata. Regione Lombardia, si legge, «ha intenzione di non procedere con la costituzione di società volta a gestire unitariamente la rete stradale prioritaria ricadente nel territorio regionale» e fa presente che «seguiranno gli opportuni atti amministrativi volti alla formalizzazione della decisione».

Terzi fa anche presente che le procedure per arrivare all’azzeramento del pedaggio sono molto complicate e dice che è sempre stato prevista «la necessità di dover definire specifici e dettaglia accordi con le società concessioni autostradali lombarde (Cal) e Autostrada Pedemontana Lombarda, oltre che con il competente ministero delle Infrastrutture».

Ma soprattutto nel documento si legge che lo stop a Lombardia Mobilità porterà a modifiche del quadro gestionale e patrimoniale della rete viaria e questo comporterà che «il percorso per la gratuità delle due tangenziali (Como e Varese, ndr) dovrà essere rivisto in relazione alle nuove decisioni che verranno assunte da Regione Lombardia e di quelle che, conseguentemente, anche Anas dovrà compiere». In pratica l’ipotesi di gratuità del pedaggio si allontana a data da destinarsi. «La data per l’inizio della gratuità del transito - dice l’assessore - è legata al passaggio di proprietà delle tratte ad Anas nell’ambito del trasferimento alla stessa di una più ampia estesa di rete stradale attualmente detenuta dalle amministrazioni provinciali», ma su questo, come detto, non ci sono né tempi né modalità. E si scopre solo ora che, sull’addio al pedaggio, non ci sono stati piani concreti. A precisa domanda su comunicazioni intercorse nel 2017 e nel 2018 fra Regione, Anas, Cal e Pedemontana sull’ipotesi di transito gratuito sulle tangenziali Terzi dice che «per quanto concerne la competenza della direzione generale Infrastrutture non sono intercorse comunicazioni in merito».

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