Tassa rifiuti a Como: invariate le cifre per le case, mentre sulle attività aumento del 2.5%

Le nostre tasche Approvate dalla giunta le nuove tariffe. Simulazioni su spazi di 100 mq: da 2 a 67 euro in più. Mentre per gli alloggi un mini calo: tra 1,15 e 2 euro l’anno

Un aumento minimo (si va da 2 a 67 euro annui per le attività commerciali) e nessun incremento, anzi una micro riduzione (nell’ordine di uno o 2 euro) per le famiglie. È questa la fotografia della tassa rifiuti per il 2023 approvata dalla giunta di Palazzo Cernezzi e che dovrà ora passare in consiglio comunale. Partendo dalle utenze domestiche è confermata l’esenzione totale per chi dichiara un Isee fino a 8mila euro, misura di cui hanno beneficiato circa 800 famiglie negli ultimi due anni (era stata innalzata dai 5mila euro precedenti). Per tutti gli altri niente aumenti, ma un calo minimo.

Alcuni esempi

Ad esempio un nucleo familiare composto da una sola persona per un appartamento di 100 metri quadrati pagava 131,47 euro nel 2022 e ne verserà 130, 32 quest’anno. Cifra che passa da 199,11 a 197,7 per due persone e, ancora, da 236,8 a 235,2 per tre persone. Si tratta, a livello percentuale, di flessioni comprese tra lo 0.55 e lo 0.88%.

Vale la pena sottolineare che il costo del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, pari a 14 milioni e 356mila euro, deve essere interamente coperto dalla tariffa. Significa in pratica che, per legge, deve essere pagato dagli utenti. «Le tariffe - spiega l’assessore ai Servizi finanziari Monica Doria - sono basate sugli importi ricompresi nel Piano economico finanziario biennale 2022 - 2023 già approvato dal consiglio comunale e già asseverato da Arera. Avremo una leggera riduzione delle tariffe relative alle utenze domestiche e un lievissimo aumento per quelle non domestiche, sempre spalmato nel Pef».

Passando dalle attività commerciali gli aumenti sono del 2,54% che significa, per un locale di 100 metri quadri, da 2,25 euro annui delle scuole pubbliche non statali e scuole paritarie fino agli 82 euro per ortofrutta, pescherie e pizza al taglio, decisamente grandi produttori di rifiuti. Per questa ultima categoria si va dai 3.229 euro dell’anno scorso ai 3.311 per il 2023. Gli alberghi con ristorante registrano un incremento di 13,29 euro l’anno, i negozi di abbigliamento e beni durevoli pagheranno 11,23 euro in più. Tabaccherie, farmacie ed edicole 13,63 euro aggiuntivi (da 536 a 550 euro). I banchi del mercato di beni durevoli (abbigliamento, scarpe, ecc) 13,43 euro in più (da 528 a 542 euro) mentre per quelli di generi alimentari l’incremento è pari a 46,31 euro (da 1823 a 1870). Per i bar 45 euro in più, mentre per i ristoranti 67.

Date e modalità di pagamento

Non sono state modificate le date e le modalità di pagamento e i bollettini verranno inviati per tempo alle circa 42mila utenze del capoluogo. Prima rata confermata il 30 settembre, la seconda, a saldo, entro il 3o novembre con rata unica entro il 31 ottobre e viene utilizzato, come prevedono le disposizioni nazionali, il sistema PagoPa che era già stato introdotto nel 2022. A differenza di Mav e F24 (gratuiti) il sistema PagoPa ha un costo più elevato anche rispetto ai bollettini postali tradizionali. Questo significa che se si vuole evitare di pagare due volte per il servizio è consigliabile scegliere l’opzione del versamento unico del 31 ottobre. Il sistema era stato scelto perché ha il vantaggio di assicurare la tracciabilità dell’operazione effettuata e il collegamento univoco dell’importo pagato con la propria posizione debitoria, eliminando ogni possibilità di errore e di rendicontazione.

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