Tavolini, 50 locali chiedono più spazio
E verranno occupate anche le piazze

Sono le domande presentate in Comune a Como, solo due quelle bocciate, la metà già autorizzate. L’assessore: «Abbiamo cercato di accontentare tutti»

Cinquanta domande di altrettanti locali, tra bar e ristoranti, che hanno chiesto al Comune di poter ampliare lo spazio riservato ai tavolini senza spese aggiuntive. Solo due quelle che sono state respinte poiché, spiegano da Palazzo Cernezzi, in contrasto con il codice della strada.

La metà, quindi, 25, sono già state autorizzate in via definitiva mentre per le altre sono in corso di invio i via libera finali. Ci sono intere piazze dove tutti i locali hanno presentato la domanda: piazza Mazzini, piazza Volta e piazza San Fedele. In particolare in quest’ultima è stata studiata una soluzione che prevede la possibilità di utilizzare anche parte dell’area centrale, che sarà suddivisa tra le tre attività presenti.

Tante soluzioni diverse

In via Natta, invece, dove gli spazi non avrebbero consentito il posizionamento di tavolini, gli esercenti si sono accordati e hanno sottoscritto una convenzione per poter utilizzare una porzione dei giardini dello spazio Natta. Insomma, ci si attrezza per cercare di ripartire dopo i tre mesi di lockdown offrendo il più possibile spazi all’aperto. E non è quindi raro vedere tavolini in zone dove non ci sono mai stati, come ad esempio in via Gallio: anche lì tavoli e sedie portati fuori in modo da poter servire il caffè all’aria aperta e, quindi, in modo più sicuro.

«Si è cercato di andare incontro a tutti - commenta l’assessore alle Attività economiche Marco Butti - accettando le soluzioni in deroga proposte, salvo incompatibilità con il codice della strada. La misura andrà avanti fino al prossimo 31 ottobre. In alcune zone, ad esempio piazza San Fedele, il nuovo assetto ci consentirà anche di pensare a ragionamenti diversi sullo spazio pubblico per il futuro». E ancora: «Ringrazio i commercianti e le categorie che stanno cercando di fare il possibile per applicare le regole e rispettare il distanziamento sociale. Spesso, va detto, quella che chiamiamo ”movida” altro non sono che gruppi di ragazzini che non hanno nulla a che fare con la normale clientela dei bar, ma che stazionano per ore nelle piazze o vicino ai parcheggi, magari senza nemmeno consumare nulla dal locale vicino».

Come funziona

Il provvedimento, che comprende anche l’esenzione dal pagamento della tassa di occupazione, resterà in vigore fino al 31 ottobre. Per poter usufruire dell’opportunità gli esercizi devono essere in regola con il pagamento della Cosap fino al 2019. Le domande di nuove autorizzazioni per l’occupazione di suolo pubblico o di ampliamento di quelle esistenti dovranno essere presentate telematicamente al Suap con allegata una planimetria e il Comune si è impegnato a rilasciare le autorizzazioni entro 15 giorni.

La giunta ha autorizzato la stessa misura, esattamente con le stesse modalità, anche per i chioschi bar.

Quello di piazza Del Popolo ha già ottenuto il via libera, ma dall’amministrazione fanno sapere che sono in arrivo ulteriori richieste da parte di chi ha già chiesto informazioni agli uffici comunali e deve ora formalizzare l’istanza.

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