Tavolini, suolo pubblico gratis
Il Comune: «Dialogo aperto»

Richiesta a Palazzo Cernezzi dei titolari per i posti all’esterno - L’assessore Butti: «Già coinvolta Anci, aspettiamo indicazioni dal Governo»

Como

Il Comune non chiude le porte in faccia ai baristi che chiedono di avere ancora l’occupazione di suolo pubblico gratuita anche dopo la scadenza dello stato di emergenza, fissata il 31 marzo.

«Ci siamo attivati internamente - dice l’assessore al Commercio Marco Butti - e le ipotesi a cui stiamo lavorando sono diverse, ben sapendo che questa situazione non è riconducibile solo alla pandemia, ma è anche conseguenza di fattori più generalizzati, che vanno dall’aumento del gas a quello della luce alle marie prime». Un’ottantina di titolari di bar cittadini ha inviato nei giorni scorsi una petizione proprio a Butti e al sindaco Mario Landriscina lanciando l’allarme sullo stato in cui versa il settore e chiedendo un supporto proprio sul fronte della tassa di occupazione del suolo pubblico.

L’obiettivo, chiarisce l’assessore, è quello di arrivare ad ottenere un intervento in aiuto da parte del Governo con una proroga delle misure di sostegno o con altri tipi di incentivi. «Siamo in costante contatto con Anci - prosegue Butti - e con gli altri Comuni capoluogo per avere un ritorno positivo dal Governo ed evitare che ci siano differenze di misure tra città e città. Ad oggi, in ogni caso, non c’è ancora niente di deciso e i prossimi giorni saranno fondamentali per capire cosa deciderà il Governo e come potremo muoverci come amministrazione».

Insomma, nell’arco di una decina di giorni si capirà qualcosa di più. Nell’appello lanciato dai locali cittadini viene espressamente chiesto «al Comune di mettere a punto un’apposita delibera relativa al suolo pubblico, prolungando la gratuità per tutto l’anno 2022. Ciò permetterebbe di operare con serenità, soddisfacendo le esigenze dei clienti desiderosi di stare all’esterno del locale, avendo inoltre la possibilità di riorganizzare al meglio, oltre a risparmiare costi aggiuntivi». I baristi lamentano anche di essere stati penalizzati dall’obbligatorietà di chiedere il Super Green pass per poter accedere ai locali, anche nella parte esterna, cosa che, a quanto denunciano, ha fatto ridurre sensibilmente le presenze.

A questo va, ovviamente, aggiunto anche il calo del turismo che ha portato meno presenze in città. Perciò sostengono che l’agevolazione sulla tassa sarebbe una boccata d’ossigeno per il settore. Palazzo Cernezzi, però, deve fare i conti anche con il bilancio. Per questo motivo spera in una disposizione a livello nazionale che includa, quindi, anche dei ristori per l’amministrazione.

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