Teleriscaldamento tra guasti e perdite
«Rete vecchia, ora il 70% più efficiente»

Lavori in corso fino a fine mese a Como Sole per la sostituzione integrale di altre tubature - Il presidente di Comocalor: «Ereditato una situazione critica, adesso stiamo investendo milioni»

Como

L’ultimo cantiere, in ordine di tempo, sulla rete del teleriscaldamento, è quello partito all’inizio del mese in via Salita Cappuccini. Di nuovo.

Ma perché si deve intervenire sempre nello stesso posto? A questa domanda, che si fanno innanzitutto i residenti, ma non solo, risponde Andrea Bernasconi, presidente di Comocalor. «Non è che si deve intervenire sempre negli stessi punti - spiega - ma su una rete di 31 chilometri, può capitare di riparare al punto numero uno e poi di ritrovarsi con nuovo problema a cinque metri di distanza e di dover riaprire lo scavo».

E ancora: «Ci sono motivazioni tecniche, oltre alla causalità, a portare a lavorare più volte nella stessa via. faccio un esempio: noi stiamo usando molto la termografia, cosa che non veniva fatta in precedenza, e può succedere che la camera rilevi una perdita in fondo a una discesa. Poi, aprendo la strada, si vede che la causa di trova dieci metri a monte».

Aggiunge: «Da un anno e mezzo a questa parte, da quando è iniziato il nostro mandato in Comocalor, cerchiamo di intervenire il più possibile in maniera risolutiva cambiando 30, 40, anche 50 metri di tubazioni. Le cose stanno migliorando poiché questo modo di operare ci sta restituendo una rete più efficiente del 70% negli ultimi 18 mesi».

La città ha rischiato di ritrovarsi con migliaia di persone al freddo ed era stato predisposto un piano di emergenza che poi non è stato necessario utilizzare .«Partivamo da una situazione di estrema crisi - conferma Bernasconi - in cui c’era l’effettivo rischio di un crash della rete che si è riusciti a scongiurare. Come azienda è stato messo in campo il meglio, se si pensa che l’ingegner Fidanza, è un ingegnere nucleare esperto in reti da trent’anni. Accanto alla competenza abbiamo messo un importante impegno finanziario: solo quest’anno l’azienda ha investito in sostituzioni e miglioramenti della rete il 120%, che significa circa 3,3 milioni di euro». Le tubazioni, che trasportano acqua surriscaldata e demineralizzata, sono più esposte a guasti rispetto ad altre tipologie di infrastrutture. «Ogni volta che si ferma l’impianto - aggiunge il presidente - si crea uno choc termico che può causare nuovi guasti».

Poca manutenzione in passato? «Io non so dirlo - spiega - ma so che la situazione era critica e oggi è decisamente migliorata. Si parla tanto di Como Sole, ma può capitare che anche se si è intervenuti si verifichino altre perdite e, questo, non è prevedibile. La linea, ora è quella di cambiare tutta la tratta, il tutto tenendo presente che in estrema teoria noi sia arrivati a conclusione (con la scadenza della concessione, ndr) il 15 ottobre del 2020, ma andiamo avanti finché sarà necessario».

Bernasconi conclude ribandendo che il teleriscaldamento «è stato di fatto l’antenato di quella coscienza ecologica che oggi si sta sviluppando». E ammette: «Rompiamo le scatole con i lavori? Sì, ma non abbiamo alternative e stiamo cercando di minimizzare i disagi. La prossima stagione? Non posso dire che non ci saranno lavori, ma la situazione è sicuramente notevolmente migliorata e ogni tot mesi la rete è monitorata con la termografia».

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