Tempi d’attesa, sempre peggio
Fino a sei mesi per una visita

Sanità. Il problema delle liste infinite negli ambulatori della provincia non è affatto risolto

Se c’è una cosa che manda su tutte le furie i cittadini, quando si parla di sanità, sono le liste d’attesa per visite ed esami. Problema non nuovo, sul nostro territorio, ma irrisolto, a dispetto degli sforzi compiuti negli ultimi anni. Lo dimostrano i dati ufficiali, riportati sul sito dell’Ats (ex Asl) e sulle pagine web delle varie strutture comasche.

Da un lato, va detto, pesa ancora la questione della “medicina difensiva”, ossia la tendenza di alcuni camici bianchi a eccedere con la prescrizione di esami per tutelarsi il più possibile ed evitare contenziosi. Dall’altro lato però esiste una difficoltà oggettiva di ospedali e cliniche a fronteggiare le richieste, per carenza di personale ma anche complice un modello organizzativo che mostra diverse lacune.

Sul giornale riportiamo i tempi d’attesa per alcune tra le prestazioni più richieste e balzano all’occhio i 240 giorni d’attesa per un intervento di cataratta, i 125 giorni per una visita neurologica al Valduce e i 185 per una mammografia al Poliambulatorio di via Napoleona (Asst Lariana). Liste molto lunghe anche per le visite cardiologiche, ginecologiche e urologiche, così come per l’eco addome. Non è impossibile però ottenere un appuntamento senza attendere così tanto, a patto di spostarsi in strutture più piccole o fuori città.

Non va poi dimenticato che i dati si riferiscono alle prestazioni “programmate”, quindi non urgenti. Il medico di famiglia, se necessario, può segnalare una classe di priorità elevata, riportando sull’impegnativa il relativo contrassegno

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