Test del Dna sbagliato e il padre sparisce
«Danno simile alla morte di un genitore»

Analisi errata al Sant’Anna nel 2001, la Cassazione conferma la condanna Per il figlio la beffa del pagamento delle spese legali anche se i giudici gli danno ragione

L’errore nel test del Dna commesso dai laboratori del Sant’Anna? Secondo i giudici della Cassazione ha causato un danno paragonabile a quello che si ha quando muore un genitore. È la sintesi di una sentenza emessa nei giorni scorsi dalla Suprema corte sul caso di un bambino comasco, che si è trovato senza padre quando quest’ultimo se n’è andato dalla sua vita, dopo aver scoperto che il test di paternità compiuto tre anni prima in realtà era sbagliato. Una sentenza che da un lato dà ragione, nel merito, all’ex bambino (i fatti risalgono a vent’anni fa), ma dall’altro condanna lui (o meglio la madre, che aveva fatto causa contro l’ospedale) a pagare un contributo da oltre mille euro a titolo di spese sostenute per il ricorso.

In sintesi la sentenza della Cassazione ha confermato la condanna per il Sant’Anna a pagare un danno da 47mila euro per quell’errore.

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