Torna il maestro dei rapper
Esce Enemy di Noyz Narcos

Il cd fuori venerdì 13, attesissimo dai puristi del genere: «Io non cambio le mie radici solo perchè va di moda»

Noyz Narcos è un boss del rap. Ha dettato legge per dieci anni, poi si è preso una pausa. Adesso è tornato. I suoi fan lo aspettavano così tanto che hanno già fatto volare il suo singolo “Sinnò me moro” a oltre un milione di visualizzazioni su you tube in pochi giorni. Il singolo è un omaggio alla cantante romana Gabriella Ferri scomparsa nel 2004. Il suo cd si intitola Enemy, in copertina c’è un teschio con l’elmetto da guerra. Uscirà venerdì 13, anche in vinile. «E pensare che avevo fatto pure una strofa “il cd uscirà venerdì 13”, l’ho tolta - ha detto il rapper in conferenza stampa -. Come facevo a saperlo che sarebbe uscito davvero venerdì 13! Mannaggia».

Da Roma a Milano

Noyz Narcos in realtà si chiama Emanuele Frasca, è romano di Roma (ha roma tatuata sul bordo di una mano) e ha 38 anni. Il linguaggio di Noyz Narcos è crudo, nudo, non addolcisce niente e anzi odia i ritornelli. «Li ho fatti fare agli altri». Il disco è pieno di partecipazioni. Ci sono Capo Plaza e Rkomi, due rapper giovani adorati dai ragazzi che si sono ispirati a lui nella loro carriera. «Sì, anche Tedua mi assomiglia un po’, anche se mette un sacco di parole. Quando ho cominciato io i rapper erano visti malissimo, adesso sono le nuove rockstar. E meno male. Perchè siamo rimasti gli unici che si scrivono i testi. Ai cantanti le canzoni gliele scrivono altri e sono sempre quei due o tre concetti sole, mare, amore».

Narcos canta Roma, canta la fatica della vita, il rispetto, la lealtà, ma anche chi sbanda dalla via dritta perchè non ha alternative. Testi di denuncia contro la società, da rapper puro che non dimentica «panchine perchè è iniziato tutto lì». «In questo mondo ormai conta più l’apparenza della sostanza - ha detto -. Non so se ho voglio fare un altro album. Il primo l’ho fatto nel 2005. Forse questo sarà l’ultimo. Comunque dietro c’è stato tanto lavoro, io curo ogni dettaglio. Anche le copie fisiche del disco, i rilievi in cartone, ci tengo, anche se adesso va di moda lo streaming. Magari ne farò un altro, magari no. Tanto ho un repertorio così vasto che posso anche andare avanti a fare musica per sempre. O magari cambio, torno a tatuare che ero anche bravo, non so».

Rispettato dalla old school e ammirato dai nuovi

Intanto ha un tour serratissimo di firmacopie e foto con i fan negli instore italiani («Io preferirei farne meno e incontrare i fan per una chiacchierata ma i ragazzi li amano, quindi mi tocca»). E poi ci saranno i concerti. Anche se è nato a Roma e la conosce come le sue tasche ora vive a Milano dove ha anche un negozio in via Porta Ticinese. della sua linea di abbigliamento, Propaganda. «Roma è magnifica - dice - avrei voluto girarla tutta per il video di “Sinno me moro” ma ci volevano troppe autorizzazioni. Però a Milano si lavora bene, se uno dice: “Ne discutiamo in settimana, in settimana si fa”. A Roma se dici “ne discutiamo in settimana” può voler dire che passeranno mesi prima di parlarne”. A dispetto delle apparenze dell’album («Volevo violenza e guerra nella copertina») Noyz è un bravo ragazzo. È un artista molto rispettato dai colleghi. E infatti nel disco ci sono anche partecipazioni di altri grandi del rap: Achille Lauro, Luchè e Coez, tre big assoluti. «I giovani quando gli ho proposto di fare un feats con me hanno detto subito magnifico! Ti ascolto da quando ero piccolo, sei il mio idolo. Anche io avrei risposto così se uno dei miei maestri me lo avesse chiesto».C’è anche un brano con il duo romano Carl Brave e Franco in un cd che contiene 13 inediti con due bonus track. Non è un brano che scivola addosso. Enemy (Thaurus/Universal) è un album tutto da ascoltare.

«A me non interessa arrivare alla gente per caso, perchè mi ha sentito alla radio o mi ha visto in tv - ha concluso -. Chi arriva a me è perchè mi ha scelto e quindi non ha paura di quello che dico. Io non snaturo il mio genere perchè va di moda un’altra cosa. Però sono contento che il rap o la trap siano stati sdoganati. Noi abbiamo aperto la strada in tempi meno fortunati, adesso magari questa visibilità data anche dai social ai nuovi tornerà indietro»

Anna Savini

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