Torre San Vitale, rischio di altri crolli
«Necessaria manutenzione costante»

Il tecnico incaricato dei rilievi non ravvisa situazioni di pericolo immediato - Ma crepe, vegetazione e deterioramento richiedono un massiccio intervento di restauro

Torre San Vitale, c’è la relazione sullo stato di salute della struttura. I tecnici scrivono al Comune «di intervenire nel medio termine in modo da arrestare la progressione del degrado». Suggeriscono anche «un’accurata ispezione della superficie almeno a cadenza triennale ». Intanto sono già stati effettuati, durante la fase d’indagine, interventi per la messa in sicurezza.

Il 13 aprile scorso si è verificato il distacco di un frammento di pietra dal paramento esterno, precipitato su uno dei furgoni del mercato. A seguito di questo episodio il Comune ha affidato alla società di ingegneria Foppoli Moretta e Associati srl di Tirano l’incarico di effettuare «rilievi, indagini e relazione di verifica» sullo stato complessivo della torre medievale.

Il lavoro, costato circa 20 milaeuro, ha riguardato sia lo stato della torre che delle sue murature. Si struttura in due relazioni: una di indagine e una sullo stato complessivo, oltre al fornire dieci schede tecniche. Ognuna di queste riporta i risultati dell’indagine tecnologica di una particolare area, lo stato di degrado e la relativa proposta di intervento.

L’analisi compiuta ha valutato tutti gli aspetti rilevanti relativi sia alla stabilità globale che alla sicurezza delle murature in elevazione del manufatto.

Nelle conclusioni della relazione leggiamo tra i passaggi più significativi che: «L’ispezione ravvicinata ha messo in evidenza la presenza di alcuni fenomeni che localmente possono causare cadute e distacchi di blocchi di pietra e che quindi, come dimostrato dal distacco del 13 aprile, risultano pericolosi per i fruitori dei marciapiedi in prossimità» della torre.

Nel report di ispezione tali fenomeni sono stati classificati secondo un livello di urgenza da 3 (più urgente) a 1 (meno urgente): «I fenomeni che richiedono un intervento più urgente, livello 3 – scrivono i tecnici - sono relativi al distacco di piccoli blocchi in pietra che, in relazione allo sviluppo di fessure sul paramento, possono formarsi e cadere».

Alcuni interventi per mettere la torre in sicurezza sono stati già effettuati nel corso dell’indagine, ma sono sempre gli stessi ingegneri a consigliare al Comune di effettuare un controllo periodico: «Tutti gli elementi che sono stati individuati e sono risultati al momento removibili sono stati rimossi. Si osserva che non è possibile comunque fornire garanzia che non avvenga nel tempo la formazione di ulteriori fessure e distacchi, per cui si suggerisce la ripetizione periodica (almeno con cadenza triennale) di un’accurata ispezione della superficie».

Molti fenomeni osservati sono stati invece classificati con urgenza 2: «In quanto, nonostante non siano immediatamente pericolosi, costituiscono potenziali cause di progressivo degrado e possono quindi portare nel medio termine al deterioramento delle condizioni del manufatto». In questo caso la relazione individua: «la presenza di lastroni smossi e mal sigillati sul coronamento delle murature, di agenti biodeteriogeni (piante con radici molto profonde) sulle murature e sui paramenti dove la malta dei giunti è mancante o molto disgregata». Rileva anche: «la mancanza di malta nei giunti in corrispondenza delle caditoie e la mancanza di appoggio di blocchi al di sopra delle brecce passanti nella muratura». Da qui la chiusura: «Per tutti questi fenomeni si suggerisce di intervenire nel medio termine in modo da arrestare la progressione del degrado».

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