Travolto nel tunnel, c’è un indagato

La Procura chiude l’inchiesta sull’investimento di Gaetano Banfi, trovato morto in via Paoli di notte. Sotto accusa un trentenne di Casnate: è tornato tre volte sul luogo dell’incidente prima di chiamare i soccorsi

Sarebbe l’automobilista che ha chiamato il 112, per dire di aver trovato una persona a terra ai lati della strada, l’uomo che il 20 ottobre scorso ha travolto e ucciso Gaetano Banfi in via Paoli. Dopo due mesi e mezzo la Procura ha chiuso l’inchiesta su quell’incidente e, facendo proprie le conclusioni dell’attività dei detective della squadra mobile di Como, ha messo sotto accusa un uomo di Casnate con Bernate.

Frontaliere di 31 anni, ha ricevuto in questi giorni l’avviso di chiusura indagini nel quale lo si accusa di omicidio stradale e omissione di soccorso. Secondo i poliziotti, che hanno particolarmente preso a cuore la drammatica fine del giovane di Rebbio investito in una domenica notte piovosa, gli elementi raccolti nel corso dell’inchiesta indicano che l’investitore altri non è che l’uomo che ha chiamato i soccorsi la notte della tragedia.

A carico dell’uomo è contestato l’omicidio stradale (secondo la Procura sarebbe stato lui a investire Gaetano Banfi, che forse era già steso a terra, probabilmente a causa di un malore, quando è stato travolto dall’auto), l’omissione di soccorso (tra il primo passaggio e la telefonata di soccorso si stima siano passati almeno 12 minuti), la calunnia (verso ignoti, per aver detto ai poliziotti di aver trovato Gaetano già a terra investito da un’altra auto).

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