Tre dipendenti assenteisti
«Comportamento grave
ma prima fare chiarezza»

Parola ai comaschi sul caso dei lavoratori del Comune che andavano al bar dopo aver timbrato l’ingresso

È un’accusa grave su cui bisogna fare la massima chiarezza al più presto. È il punto che mette d’accordo tutti i comaschi intervistati in piazza Cavour sulla vicenda dei tre dipendenti comunali, ora sotto inchiesta, per essere andati a bere il caffè dopo aver timbrato il cartellino. Su come affrontare la vicenda, invece, i comaschi si dividono. C’è chi afferma che prima di tutto bisogna dare modo ai tre diretti interessati di spiegare la loro versione. Ma c’è anche chi usa toni più estremi ed invoca il licenziamento immediato. Lunedì il Comune ha aperto un procedimento disciplinare (per martedì 9 marzo è prevista un’audizione con i dipendenti, al quale possono partecipare legali e rappresentanti sindacali) e sta indagando la magistratura. Il Comune si è attivato già da dicembre, quando il caso è stato sollevato da alcuni video pubblicati da Qui Como. «È un’accusa grave - afferma Isabella Coppola - per correttezza e scrupolo prima bisogna sentire anche i diretti interessati, poi se viene accertato il tutto ci vuole una punizione severa, so che rischiano da 11 giorni a 6 mesi si sospensione senza stipendio, per me sarebbe giusto così». «Prima bisogna ascoltare cosa dicono i dipendenti coinvolti, poi si può intervenire - le fa eco Alessandro Antonacci - le leggi esistono e vanno applicate, io sono favorevole a togliere lo stipendio per un periodo in modo proporzionato all’errore, poi se la cattiva condotta dovesse continuare si può licenziare perché il lavoratore non sta facendo il suo dovere».

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