Tremezzina, over 80 a Como
«Vacciniamoli a Menaggio»

La protesta del sindaco Mauro Guerra:«Modalità irragionevole. I nostri anziani da subito all’Erba-Renaldi»

Le lunghe trasferte per le vaccinazioni agli “over 90” (e di molti “over 80”) residenti nei Comuni del lago e delle valli all’ex ospedale Sant’Anna di Como (con il nosocomio di Menaggio a una manciata di chilometri) hanno indotto il sindaco di Tremezzina, Mauro Guerra, a prendere carta e penna e scrivere ai direttori generali di Ats Insubria e dell’Asst Lariana segnalando «le non poche difficoltà sia agli interessati sia al Comune, che deve far fronte a richieste di assistenza e accompagnamento». Nella missiva, il sindaco di Tremezzina ha aggiunto anche un altro particolare relativo alla campagna vaccinale in essere a Menaggio, sin qui rubricato alla stregua di rumors (voci in tal senso si rincorrono da alcuni giorni), vale a dire il fatto che«ci viene riferito che presso il presidio ospedaliero “Erba Renaldi” di Menaggio attualmente verrebbero convocati cittadini residenti in quel Comune». «Se così fosse e comunque se dovessero continuare i nostri cittadini a essere convocati presso la sede di Como, mi permetto di rilevare che saremmo in presenza di una modalità evidentemente irragionevole», fa notare Mauro Guerra. Il 5 marzo Asst Lariana ha affermato che «quanto al fatto che residenti di Menaggio abbiano ricevuto indicazioni di presentarsi in sedi più lontane rispetto alla propria abitazione, Asst Lariana non gestisce direttamente le prenotazioni. È stato comunque avviato un confronto con gli enti preposti in modo da trovare quanto prima una soluzione». A “La Provincia”, Mauro Guerra - nel duplice ruolo istituzionale di sindaco di Tremezzina e presidente di Anci Lombardia - ha confermato contatti in essere con i direttori generali di Ats Insubria e Asst Lariana da un lato e con Regione Lombardia dall’altro. Alla Regione - attraverso la società informatica regionale “Aria” - fa capo ad oggi la gestione delle prenotazioni delle vaccinazioni. In realtà, il problema riguarda tutto il territorio lombardo, con il superconsulente Guido Bertolaso che vorrebbe affidarsi ora alla piattaforma di Poste Italiane.A Sesto San Giovanni (questo uno degli esempi citati da Mauro Guerra da presidente di Anci Lombardia), ad esempio, cittadina di 81 mila abitanti che ha i suoi ospedali, i residenti sono stati convocati per le vaccinazioni a 30 chilometri di distanza. Il sito varesenews.it ha invece chiamato in causa proprio l’ospedale di Menaggio, raccontando la vicenda di una pensionata di 93 anni di Gavirate - Comune sul lago di Varese - convocata per la vaccinazione anti-Covid il 10 marzo a Menaggio, a ben 75 chilometri di distanza da casa con un tempo di percorrenza stimato “in un’ora e quaranta minuti d’auto”. Nella missiva, il sindaco di Tremezzina chiede dunque con i crismi dell’ufficialità che «i nostri cittadini ultraottantenni e fragili possano accedere al punto vaccinale di Menaggio, limitando così significativamente i pesanti disagi che si stanno verificando».

(Marco Palumbo)

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